Basilicata, elezioni regionali: “Si faccia ciò che ha fortemente proposto e realizzato il PD nelle altre Regioni dove si andrà al voto”. L’appello

“Pure la Befana è andata ma sanna’sta resta.

È passata la prima settimana di gennaio.

Si continua nel non voler comprendere.

Il fronte progressista non nasce.

Non può nascere perché non è stato concepito.

Non lo si vuole concepire e si insiste con la pressione romana.

Metodi vecchi addossati sulle spalle di giovani dirigenti imprigionati.

Feste e sterili show che non attirano attenzione e interesse dell’opinione pubblica.

Non si genera entusiasmo.

Dal 31/3/2023, alla formale proposta dei socialisti per le primarie, per unire tutto il fronte progressista (non ad uso di qualcuno) è seguito il NO costante e continuo, di tutti (tranne i Verdi); il NO assistito da una parallela attività di alleanze di poteri nazionali, di varia natura, finalizzate a estorcere volontà di adesione a un progetto senza progetto, privo di politica, figlio della frattura del 2013 che non si vuole ricucire. Un tentativo di rivalsa, incapace di suscitare entusiasmo.

È seguita una attività di “ingaggio”, uomo a uomo, un tentativo di svuotamento delle singole comunità politiche del cento-sinistra, messe finanche alla berlina e definite come “vecchio armamentario”, provocando così ulteriori fratture e divisioni.

Un modo di procedere fortemente diseducativo, violento, di per se indicativo della formula che costituirebbe il nucleo di potere che si comporta come chi pensa di Comandare, anziché governare la complessità di una comunità regionale, fatta di grandi potenzialità ma con tante fragilità.

Quando una proposta non unisce, ma divide, la politica ne prende atto e agisce di conseguenza.

È arrivato il momento di prenderne atto e di agire di conseguenza.

Si faccia ciò che ha fortemente proposto e realizzato il PD nelle altre Regioni dove si andrà al voto, a partire dalla Sardegna, per costruire una coalizione nata dalle volontà dei partiti progressisti regionali, smettendola di continuare a invocare l’uso della forza dei segretari nazionali. Serve la colla non il manganello.

Condivisione anziché Costrizione. Entusiasmo anziché tristezza.

Per questo rivolgo un appello alle persone libere da pesi e da condizionamenti di sorta, ad occuparsi del destino della comunità regionale, rendendosi responsabili e disponibili, a partecipare e ad essere protagonisti nel costruire un progetto per la nostra Regione”.

Lo ha dichiarato in una nota il segretario regionale del PSI, Livio Valvano.