Maratea: “Quello che doveva essere un fiore all’occhiello, appare oggi come una struttura fantasma”. Le foto

Cittadini di Maratea (PZ) scrivono alla nostra Redazione per denunciare uno spreco di soldi pubblici:

Polo Outdoor Capo La Scala… ennesimo spreco marateota?

Finché c’è vita c’è speranza. Mai vi fu massima più adeguata a descrivere la deludente “non riuscita” di quello che doveva essere uno dei fiori all’occhiello dell’ormai sbiadita Perla del Tirreno.

Ebbene si, proprio Maratea ci offre l’ennesimo e triste spettacolo di spreco di fondi pubblici investiti in un progetto che a distanza di anni, proprio non riesce a decollare.

Destinato a diventare maneggio e sede di ulteriori attività ricreative, il polo di Capo La Scala, ultimato già da diversi anni appare oggi come una struttura fantasma…i suoi edifici in legno versano infatti in condizioni di estrema decadenza dovuta alla totale assenza di manutenzione, ed il tutto è invaso da erbacce e sterpaglie che nessuno pare voglia estirpare.

Viene spontaneo chiedersi come sia possibile che l’attuale Amministrazione comunale si astenga dal bandirne l’affidamento alle tante associazioni territoriali pronte a prendersene cura.

Un mistero generato da un’ indifferenza istituzionale che ancora una volta priva i cittadini di un servizio innovativo, penalizzando così la stessa Maratea.

Appare ancor più strano che tale sito sia ubicato nell’area di residenza di due degli attuali consiglieri comunali facenti parte della maggioranza (Piscitelli Paolina ed Accardi Renato) i quali però sembrano essere ciechi di fronte a tale spreco: dello stesso, tuttavia, promettevano di volersi fare carico nella loro precedente campagna elettorale.

In tale situazione, risulta doveroso appellarsi al Presidente Bardi affinché faccia il possibile per sollecitare l’iter relativo all’affidamento di questa struttura che merita di funzionare quanto prima.

Infine voglio ricordare al Sindaco di Maratea che tutto ciò è stato realizzato con i soldi nostri della regione Basilicata!

Ai Santi non ci si appella più, perché anche loro non è possono più di come vive la perla del Tirreno”.

Ecco le foto.