MIGRANTI A POTENZA: “SERVONO RESPONSABILITÀ E BUONSENSO”

Il Consigliere regionale Nicola Benedetto commenta la “situazione immigrati” nel Capoluogo di regione e la scelta, da parte del Primo Cittadino De Luca, di opporsi a qualsiasi forma di elemosina all’interno della Città.

Queste le sue parole:

“L’accoglienza, l’integrazione degli immigrati e la sicurezza dei cittadini, a Potenza come in tutti gli altri comuni della regione, non sono in contrapposizione tra loro.

Ci sono strumenti e possibilità per garantire sia la permanenza dei profughi destinati nel capoluogo, come in altri centri, dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura, in condizioni di tranquillità, che la sicurezza dei cittadini.

Per questa ragione non va strumentalizzata la delibera del Sindaco di Potenza Dario De Luca che ha l’unico obiettivo di prevenire con l’accattonaggio di immigrati davanti esercizi commerciali e uffici pubblici nel centro storico, forme di turbamento dell’ordine pubblico attraverso atteggiamenti, in molti casi, oltre la semplice richiesta di denaro.

L’accoglienza in questo non c’entra nulla, perché la città lo sta dimostrando senza che si sia manifestata alcuna forma di razzismo.

Piuttosto, sicuramente a Potenza, come negli altri comuni, c’è bisogno di una verifica sulle condizioni di accoglienza per l’attuale numero di immigrati.

Non si deve più consentire che il Ministero dell’Interno stabilisca quote di profughi sulla testa dei Comuni e quindi senza tenere conto delle reali possibilità di assicurare dignitosa accoglienza.

Di pari passo non si possono sottovalutare gli episodi di spaccio di sostanze stupefacenti ad opera di immigrati e tanto meno la situazione relativa alla prostituzione di giovani immigrate in viale del Basento.

In tema di sicurezza dei cittadini, non servono strumentalizzazioni, magari sotto l’onda emotiva dei gravi fatti nazionali di questi ultimi giorni.

Serve una rigorosa analisi dei problemi e, di conseguenza, servono responsabilità e buonsenso, perché è innegabile che a Potenza, come in tutto il Paese, il sentimento di paura per la criminalità è diffuso e pertanto ha bisogno di una risposta per tutti i suoi aspetti, in primo luogo razionale e poi efficace e decisa da parte dello Stato”.