Potenza, in provincia fatale fu per 17 persone una roccia che si distaccò dal costone. Ecco l’evento in loro ricordo

“… Sembrava un giorno come tanti!

Poi un rombo prolungato, come il ruggito di una bestia immonda, sconvolgeva la tranquillità del luogo…!”.

L’evento, la cerimonia commemorativa del disastro di Acerenza, nasce per ricordare un avvenimento molto particolare per la cittadina acheruntina accaduto il 14 Maggio 1901, quando una grande massa rocciosa si distaccò dal costone del borgo distruggendo diverse abitazioni e che costò ben 17 vittime.

 Sottolinea il consigliere comunale Donato Galantucci:

“Un episodio doloroso e tragico,, che costò la vita di diversi cittadini e la distruzione di alcune abitazioni, a seguito di un’imponente frana che trascinò a valle una parte del centro antico del paese.

La frana, nella direzione sud-est del centro abitato, determinò il distacco di un grande masso, di un’ingente quantità di terra e roccia distruggendo tutto ciò che vi si frapponeva davanti, comprese le tante cantine che in quella zona, per consuetudine sono state scavate sotto la rupe su cui sorge l’attuale centro storico di Acerenza”.

Aggiunge il Sindaco di Acerenza, Fernando Scattone:

“Per non dimenticare, l’Amministrazione Comunale, nell’anniversario dei primi 120 anni dall’eventi nefasto, ha organizzato, Venerdì 6 Agosto alle ore 18:30 presso l’Auditorium Comunale ‘Rocco Cristiano’, un evento commemorativo che vedrà la partecipazione del Prof. Vincenzo Guglielmucci, cultore di storia locale, alcuni rappresentanti delle associazioni locali e del Sindaco di Avigliano, Giuseppe Mecca.

Al termine del dibattito commemorativo, sarà scoperta una targa sul luogo del disastro e sarà rispettato un minuto di silenzio in ricordo delle tante vittime.

Due comunità, quella acheruntina e quella di Avigliano legate da una profonda e duratura amicizia che, sopratutto in quella circostanza luttuosa ha trovato conforto e sostegno da parte di un grande uomo politico di altri tempi, Emanuele Gianturco.

Un grande lucano, che nell’arco della propria carriera politica ha sempre dato prova luminosa della versatilità del proprio ingegno ed inflessibilità nell’adempimento del suo dovere.

Deputato della Repubblica Italiana e Ministro dei lavori Pubblici si rese promotore, seguendone tutto l’iter legislativo, del progetto di legge speciale per Acerenza, col quale non solo furono stanziate lire 65.000 per la ricostruzione delle abitazioni distrutte, ma anche di altre 176.000 lire per il consolidamento del centro abitato.

Acerenza non dimenticò il proprio rappresentante politico concedendogli la cittadinanza onoraria ed intitolando a suo nome il largo del fossato.

Acerenza ha il dovere di tramandare e ricordare alle giovani generazioni, l’impegno politico profuso da Emanule Gianturco, il fondamentale intervento a sostegno delle famiglie coinvolte, nella ricerca dei dispersi e nella ricostruzione dei Reali Carabinieri e del loro comandante dell’epoca, il Maggiore, Umberto Franciosini e sopratutto le tante vittime di un grave e luttuoso episodio del maggio del 1901″.