“Nell’ultima seduta della terza Commissione consiliare (Attività Produttive-Territorio e Ambiente) è stato audito il presidente del Comitato per la riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro, Rocco Panetta, in merito alla sua riapertura al traffico commerciale.
Tale infrastruttura, già presente nel territorio del Vallo di Diano, attualmente è ancora inclusa nella Rete Ferroviaria Italiana (RFI), non dichiarata dismessa ma recuperabile per svolgere servizio commerciale attraverso un progetto a basso impatto ambientale e realizzabile anche in modo progressivo per ‘lotti funzionali’”.
Lo afferma il consigliere regionale del M5s, Gianni Leggieri, sottolineando che “Sappiamo bene che i servizi per la mobilità delle persone a livello locale e regionale sono stati definiti come servizi ‘essenziali’, per garantire alle comunità locali opportunità di vita e di sviluppo.
Il settore della viabilità e dei trasporti è sempre stato il punto focale che mi ha accompagnato in questa mia attività di consigliere regionale.
Fin da subito mi sono concentrato su questo tema di grande rilevanza per lo sviluppo futuro delle comunità e il fatto che la linea ferrovia Sicignano-Lagonegro possa essere riattivata, potrà costituire un dato rilevante per il settore della mobilità nella vita dei cittadini.
Nel frattempo è stata presentata anche una interrogazione parlamentare che evidenzia macroscopici errori progettuali da parte della società RFI che non ha rispettato il dettato del Regolamento del Parlamento Europeo sugli orientamenti della UE per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti, ossia l’obbligo di progettare due interconnessioni della linea Alta Velocità:
- la prima ad Atena Lucana nord con la linea storica Sicignano-Lagonegro;
- la seconda a Romagnano sudest con la linea storica Battipaglia-Potenza e la localizzazione della stazione intermedia del Vallo di Diano, in corrispondenza della linea turistica Sicignano-Lagonegro, da riaprire anche al traffico commerciale.
Non si può continuare così penalizzando le popolazioni locali che sono costrette a continuare ad usare, per i prossimi anni, l’auto o l’autobus, dopo aver realizzato un’opera pubblica.
Tutto ciò è inammissibile.
Occorre una urgente interlocuzione con la Giunta regionale, per capire cosa si intende fare in riferimento all’annosa questione”.