SPAVENTANO I SERBATOI DELLA TOTAL A TEMPA ROSSA: “PIU’ PERICOLOSI DI QUELLI DEL COVA” QUESTE LE PAROLE DI…

“L’annuncio della Total di anticipare l’avvio della produzione con l’impiego di autocisterne non consente ai sindaci e con essi alle comunità locali del Sauro alcuna distrazione per evitare di commettere gli stessi errori registrati in Val d’Agri di sottovalutazione dei fattori derivanti dall’impatto con l’attività di estrazione-produzione soprattutto per tenere conto dell’impatto delle numerose autocisterne , da prime stime alcune centinaia, da impiegare ogni giorno”.

Lo afferma il Csail secondo cui la compagnia petrolifera francese confermando che “il cronoprogramma per Tempa Rossa deve dimostrare di essere in grado di tenere fede agli impegni sugli impianti da realizzare contestualmente, in particolare quelli destinati a garantire la sicurezza delle operazioni e la tutela dell’ambiente”.

Nella nota Csail inoltre si legge:

“Non si dimentichino gli incidenti avvenuti per il trasporto del greggio da Viggiano quando il trasporto era totalmente affidato alle autocisterne che hanno provocato casi di sversamento in terreni agricoli e costituito un pericolo per la circolazione automobilistica.

Ripetere la stessa esperienza è fortemente rischioso conoscendo lo stato delle nostre arterie.

Inoltre pare che i serbatoi della Total a Tempa Rossa siano  più pericolosi  dei serbatoi al COVA di Viggiano, perché a quanto pare costruiti con un solo strato  (non a doppio fondo) .

Sarebbe il caso di verificare questa situazione prima che possa accadere quanto accaduto al Cova”.

Filippo Massaro, portavoce del Csail, ha dichiarato:

“Continueremo a vigilare perchè tutto avvenga con la massima salvaguardia per la salute, le attività produttive dell’area in primo luogo agricole e degli allevamenti, che hanno subito sinora forti penalizzazioni, sul territorio rurale.

Per questo chiediamo alla Total di allargare l’interlocuzione alla società civile e quindi a comitati ed organismi popolari perchè possano visitare Tempa Rossa proprio come è accaduto per le maestranze della compagnia russa ammessi liberamente nei cantieri “blindati”.

Abbiamo necessità inoltre di avere informazioni aggiornate sulla manodopera impiegata a Tempa Rossa.

La complessità del progetto non ci fa stare tranquilli.

In dettaglio la costruzione di un centro di trattamento oli dove gli idrocarburi estratti, convogliati tramite una rete di condotte interrate (pipeline), verranno trattati e separati nei diversi sottoprodotti (grezzo, gas combustibile, zolfo, GPL) e poi, a seconda del prodotto, spediti tramite canalizzazioni interrate, richiede controlli e monitoraggi costanti specie non di parte come è avvenuto per decenni a Viggiano da parte dell’Eni in veste di controllore-controllato.

La costruzione e in parte la modifica di infrastrutture di servizio (strade comunali, realizzazione dei sistemi per l’alimentazione di acqua ed elettricità per il centro di trattamento, connessione alle reti esistenti per il trasporto e la distribuzione degli idrocarburi) sono interventi complessi che incidono sul resto delle infrastrutture civili del Sauro.

Dai sindaci, dalla Regione e dall’Arpab naturalmente non ci aspettiamo solo che acquisiscano informazioni e documentazioni periodiche, man mano che ci si avvicina all’entrata in produzione, ma anche valutazioni tecnico-scientifiche adeguate e valutino con attenzione l’impatto-autocisterne, mentre dalla conferenza stampa del Presidente e dell’Assessore all’Ambiente di lunedì prossimo aspettiamo risposte anche sul versante Total e non solo Eni”.