“115 DONNE AMMAZZATE E 7 MILIONI QUELLE MALTRATTATE”: L’APPELLO DEL GIORNALISTA LUCANO GIANLUIGI LAGUARDIA

Sulla violenza contro le donne si sono scritti e consumati fiumi di parole e nonostante tutto il fenomeno rimane tra le vere emergenze sociali del nostro vivere quotidiano.

Saranno numerose oggi le iniziative in programma nella giornata internazionale contro la violenza di genere: a Sant’Arcangelo (PZ) alle ore 17:30 ci sarà l’incontro “Diciamo NO alla violenza di genere” al quale prenderanno parte istituzioni, sacerdoti e professionisti (vedi locandina sottostante).

L’incontro sarà moderato dal giornalista lucano Gianluigi Laguardia, che da sempre si batte per la difesa dei diritti delle donne maltrattate.

Laguardia ha sottolineato:

“Anche se occorre continuarne a parlarne sempre con campagne di sensibilizzazione su tv, radio, giornali, rete, tra le Associazioni, nelle Istituzioni, nelle Famiglie, ma soprattutto nella Scuola, col ripristino di quella Educazione Civica, che deve aiutare a formare un sano modello di società, in cui riaffermare i Valori dell’Umanità ed il rispetto verso le donne e la persona.

L’educazione al rispetto reciproco, nei rapporti personali e nelle relazioni sociali deve essere alla base del nostro vivere civile.

Il nostro Paese nonostante si sia dotato, anche se con notevoli ritardi di una legislazione avanzata, con norme sullo stalking e sul femminicidio, dall’inizio dell’anno ha registrato ben altre 115 donne uccise, mentre sono circa sette milioni invece le donne che hanno subito violenze fisiche, psicologiche, molestie, maltrattamenti.

A tutto ciò dobbiamo poi registrare come i centri antiviolenza denunciano l’indifferenza delle Istituzioni con una costante carenza di fondi per far fronte ad una ramificata e costante presenza sui territori.

Quasi tutti i giorni le vicende di cronaca riportano casi di femminicidi o di tentata violenza nei confronti delle donne. Ma quale deve essere l’approccio dei media ed il ruolo di noi giornalisti intorno a questo tema di così drammatica attualità?

Come prescrive la Convenzione di Istanbul, serve soprattutto una corretta informazione per contrastare la violenza sulle donne.

A tal proposito, nonostante abbiamo cercato di mettere sempre la faccia, in questi anni al fianco di donne e Associazioni, ho aderito al “Manifesto di Venezia” per pretendere più rispetto e  parità di genere anche nell’Informazione, attraverso un utilizzo appropriato del linguaggio e l’uso delle parole e soprattutto con quel rispetto del codice etico che ci impone il diritto di cronaca senza abusi e nel rispetto della verità sostanziale dei fatti da raccontare e commentare.

Francamente, il mondo dell’informazione non può assolutamente dare voce e contribuire alla eccessiva spettacolarizzazione di banali o semplici accuse, così come si è registrato nei giorni scorsi, per diversi casi avvenuti nell’intrigante mondo del cinema o di altri settori, con uno sputtanamento dei protagonisti non solo a distanza di molti anni dai fatti accaduti e senza alcuna traccia di regolari denunce nelle competenti sedi.

Non possiamo assolutamente associare questi maldestri tentativi di “corteggiamenti” o di “rattusismo”, con le vere e tristi storie di violenze, maltrattamenti, femminicidi di tante donne che a distanza di anni attendono ancora giustizia.

In uno Stato di diritto dobbiamo credere nella Giustizia con gli Organi Inquirenti che devono svolgere la loro azione con più celerità e responsabilità, evitando disattenzioni e superficialità che in molti casi sono state fatali per quelle vittime che avevano segnalato e denunciato i loro aguzzini.

Partecipando e intervenendo a diversi incontri in questi anni ho avuto modo di conoscere molte donne e tante tristi storie, ma anche strumenti, iniziative, Associazioni, che possono essere di grande aiuto a tante altre donne. Ed è per questo che occorre fare seria informazione.

Un pensiero speciale in questa giornata va a tutte le donne vittime di femminicidi e di violenze, ai loro familiari che hanno vissuto e continuano a vivere il loro dolore tra le ingiustizie e la indifferenza di tanti.

E soprattutto ai figli minori, che attendono ancora una legislazione che dia loro dignità e garanzie.

Sono tante le donne che hanno avuto il coraggio di chiederci aiuto in questi anni, ma ce ne sono ancora tante che hanno paura di parlare e denunciare violenze e maltrattamenti ed è a loro che dobbiamo dare ascolto e protezione.

Ogni giorno, è sempre un buon giorno per dire NO alla violenza alle donne, non solo oggi”.

Di seguito la locandina dell’incontro.