“In provincia di Potenza abbiamo Comuni dove il sindaco deve fare anche l’impiegato comunale per garantire servizi minimi ai cittadini”! La denuncia

“L’arrivo di qualche tecnico in alcuni Comuni lucani per realizzare le opere del Piano di ripresa e resilienza in aggiunta ai 31 nuovi tecnici già previsti in 17 comuni non è in grado di risolvere le tante criticità che i nostri piccoli Comuni incontrano, prima fra tutte le professionalità indispensabili a realizzare i numerosi progetti”.

Lo afferma il consigliere della Provincia di Potenza Carmine Ferrone (Pd) aggiungendo che:

“il primato dei Comuni lucani per numero di progetti presentati per il Pnrr è in questo modo vanificato dalla quasi impossibilità a procedere.

Gli obiettivi ambiziosi che il Governo si è dato sono tutti condivisibili ma ridisegnare i nostri piccoli comuni con i fondi Pnrr, in una prospettiva di smart city, capaci di far dialogare servizi, cittadini e fruibilità dello spazio urbano in un’ottica di sviluppo sostenibile, di innovazione e rivoluzione verde, di transizione ecologica e di trasformazione digitale, non si potranno raggiungere se non si mettono le Amministrazioni Comunali e Provinciali (per le specifiche competenze) nelle condizioni di poter eseguire progetti e programmi di interventi.

Evidentemente al Governo, nonostante le continue pressioni di Anci ed Upi sfugge il fatto che in provincia di Potenza abbiamo Comuni dove il sindaco deve fare anche l’impiegato comunale per garantire servizi minimi, come quelli dell’anagrafe, ai suoi cittadini.

Senza sottovalutare che dopo aver fatto fuggire i nostri giovani laureati è sempre più difficile reperire quelle competenze specialistiche soprattutto tecniche necessarie per gli interventi del Pnrr.

Tutto questo mentre il Piano e Fondo per le assunzioni Pnrr per i piccoli Comuni di personale tecnico specializzato sono fortemente inadeguati”.