Manovra, perché le tredicesime saranno più basse nel 2024 e cosa c’entra il taglio del cuneo fiscale

La tredicesima mensilità a dicembre 2024 sarà più bassa di quella di quest’anno, anche se di poco.

Come riporta fanpage: “Nel 2024, il taglio del cuneo fiscale non riguarderà la tredicesima. Così ha deciso il governo Meloni.

Tradotto: oggi le buste paga sono più alti grazie a una riduzione dei contributi da versare a carico dei dipendenti, e questa riduzione sarà confermata l’anno prossimo, ma non si applicherà alla tredicesima mensilità.

Così, questa scenderà leggermente rispetto all’assegno di quest’anno.

La decisione è inserita nell’ultima bozza della legge di bilancio (la quarta fatta circolare dalla maggioranza).

Il testo non è ancora ufficiale ma è molto improbabile che la norma cambierà: infatti, era identica in tutte le bozze rese note finora.

Nel testo della legge, il concetto è riassunto in un solo inciso: il taglio del cuneo fiscale viene confermato, ma “senza effetti sul rateo della tredicesima”.

Andando con ordine: per il 2024, il governo Meloni ha deciso di confermare il taglio del cuneo fiscale in vigore oggi, di 7 punti per i redditi fino a 25mila euro e di 6 punti per i redditi fino a 35mila euro.

Questo significa che i contributi che normalmente spettano ai dipendenti, e che sono sottratti direttamente alla busta paga, saranno tagliati e la differenza sarà pagata direttamente dallo Stato.

È il piatto forte della manovra: per confermarlo solo per il prossimo anno, per tutti i 13,8 milioni di dipendenti in Italia, il governo investirà circa 10 miliardi di euro.

Nonostante questo, va ricordato che gli effetti immediati per i dipendenti saranno invisibili: lo stipendio sarà uguale a quello attuale, dato che la riduzione del cuneo è già attiva.

Se la misura non fosse stata rinnovata, le buste paga sarebbero scese fino a 100 euro al mese.

Il governo ha stabilito che però il taglio di 6 o 7 punti non si applicherà alla tredicesima.

Questa non solo non avrà alcun aumento, ma sarà anche più bassa rispetto a quest’anno.

Nella scorsa legge di bilancio, infatti, il governo Meloni aveva fissato un primo taglio del cuneo (partendo da misure già adottate dal governo Draghi): il taglio era diventato di 3 punti fino a 25mila euro di reddito e di 2 punti fino a 35mila euro.

Questa riduzione valeva anche per la tredicesima.

A maggio di quest’anno, l’esecutivo ha fatto un salto in avanti: taglio del cuneo a 6 o 7 punti a seconda del reddito, come detto. Ma per le tredicesime è rimasta solo la versione precedente.

Insomma, a dicembre 2023 le tredicesime godranno di un taglio del cuneo fiscale pari a 2 o 3 punti.

Invece dall’anno prossimo anche questo taglio sparirà.

Sulle tredicesime non ci sarà nessuna riduzione del cuneo fiscale.

Così non solo l’assegno di dicembre 2024 non sarà più alto rispetto a quest’anno, ma sarà del 2-3% più basso”.