“Non è accettabile che in Basilicata che perde ogni anno tremila persone non trovino spazio ragazzi migranti soli e abbandonati”. L’appello

“E’ necessario creare un sistema integrato di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati a forte connotazione regionale”.

È l’appello che il garante dell’infanzia e dell’adolescenza di Basilicata, Vincenzo Giuliano, ha rinnovato alla istituzione regionale nell’incontro di presentazione del Dossier statistico Immigrazione, organizzato dalla dottoressa Paola Andrisani, nella sede del Csv di Basilicata.

Per il Garante:

“Il fenomeno dell’immigrazione a cui stiamo assistendo può essere considerato epocale per la sua dimensione e vastità.

Infatti, anche nella nostra regione i minori stranieri non accompagnati sono in aumento.

Dal 1° luglio 2022 al 30 giugno 2023 sono stati censiti ben 533 minori stranieri non accompagnati, di cui 41 di sesso femminile.

Con una prevalenza dei 17enni, ma con un forte incremento di 15enni e di 16enni.

Dei 533 ragazzi assegnati alla Basilicata 276 sono andati via volontariamente (senza sapere né dove stanno e né cosa fanno) e che solo 14 sono stati autorizzati al prosieguo amministrativo qui da noi.

Per quali motivi 276 minori se ne sono andati via?

Forse qualche responsabilità sia da attribuire anche al sistema di accoglienza e d’integrazione operante nella nostra regione.

Andare alla ricerca di eventuali nostre responsabilità, penso che sia doveroso in una regione che perde ogni anno tremila persone.

Non è accettabile che nella nostra Basilicata, ricca di risorse del sottosuolo, del suolo e dell’aria e con 10.000 posti di lavoro non coperti in tanti settori trovino spazio solo 14 minori non accompagnati.

È incredibile che oggi, davanti a questo sconvolgimento che si sta verificando nel mondo intero, questa regione non riesca ad offrire
spazio a qualche centinaio di ragazzi migranti soli e abbandonati a se stessi.

È il momento in cui l’istituzione regionale, ha concluso il garante, prenda in esame una vecchia, ma ancora attuale, proposta del garante dell’infanzia e dell’adolescenza e delle comunità di accoglienza, presentata al consiglio regionale, e lì giacente, dal 2017″.