Per questi cittadini del potentino non c’è pace: contrade a secco, l’acqua non arriva nelle case! Continuano i disagi

Il comitato civico di Sant’Angelo le Fratte, per il tramite del suo coordinatore, torna a far sentire le propria voce in merito alle interruzioni del servizio idrico che, dal Gennaio 2020, stanno interessando l’abitato:

“Infatti dopo aver atteso la conclusione dei lavori annunciati in pompa magna dall’Amministrazione comunale, con tanto di messaggio trionfale inviato dal Sindaco a tutti i cittadini e dall’Acquedotto Lucano per voce dell’Ing. Marino (quale coordinatore del Centro Operativo, 06/06/2020) inerenti il potenziamento dello schema idrico del ‘Melandro’, siamo esattamente allo stesso punto di partenza se non peggio!

Infatti, dopo appena una settimana di ‘acqua continua’ le interruzioni sono ricominciate con la stessa cadenza con la quale erano terminate.

A nulla è servito paventare una risoluzione del problema, atteso che lo stesso non ha trovato soluzione neanche con l’installazione di una pompa in contrada Colonnello, oltre che con il collegamento al serbatoio di contrada Fellana di Sant’Angelo (qualora la notizia corrispondesse a verità)

Infatti, se per 4 mesi la popolazione santangiolese ha subito in esclusiva le interruzioni del servizio (oltre 50), talvolta senza preavviso da parte di Acquedotto lucano, in questi primi giorni di Giugno le famose interruzioni per ripristino dei livelli dei serbatoi stanno interessando anche altri comuni.

Allora chiediamo nell’immediato e con gran forza che si provveda tramite autobotti al ripristino dei livelli dei serbatoi in loco in quanto le contrade, che costituiscono la maggior parte del territorio comunale, sono sistematicamente a secco!

Si chiede inoltre di consentire ai cittadini residenti nelle aree di confine comunale (ad. esempio tra i comuni di Brienza e Sant’Angelo) di poter modificare la modalità di adduzione dell’acqua (ad esempio attingendo dalla rete idrica di Brienza, invece, che da quella di Sant’Angelo), al fine di dismettere la modalità meno efficiente per eliminare il problema.

Inoltre si intraprenda una seria campagna di studio per verificare la quantità, la qualità e l’uso della risorsa attualmente in essere oltre alla tutela, risanamento e messa in sicurezza delle infrastrutture per la distribuzione oggi adoperate, questo perché in alcune aree del territorio comunale, ovvero quelle poste più in alto come in via Cupa oppure nelle contrade di Matina e Fellana, anche quando l’acqua c’è la stessa non arriva nelle case degli utenti.

Il comitato si chiede come mai i serbatoi predisposti per l’area industriale di Sant’Angelo le Fratte (Area Braide), mai messi in esercizio, non possono essere utilizzati, mentre lo schema Melandro fornisce acqua potabile ad altre arre industriali!

Il comitato non può non rammaricarsi per il comportamento dell’amministrazione, che se da un lato ha enfatizzato la risoluzione del problema (giammai risolto in realtà) dall’altro non ha avuto la stessa enfasi nello scagliarsi – al fianco dei cittadini tutti – contro acquedotto lucano, che non ha rispettato quanto asserito nei vari proclami precedenti, dimostrandosi ancora una volta forte con i deboli e debole con i forti.

Infine i cittadini santangiolesi si chiedono cosa ne sarà di loro viste le sempre crescenti richieste di acqua avanzate, ad esempio, dall’area industriale di Balvano?

Per questo motivo oltre alla class action già posta in essere dai cittadini mediante legale, che si ringrazia per l’aiuto offerto a titolo gratuito, seguiranno altre e più incisive rivendicazioni a partire dal Prefetto di Potenza!”.