Basilicata: occasione storica per infrastrutture, sanità, lavoro, transizione energetica e istruzione! Questa la proposta

“Il Recovery Plan è un’occasione per la Basilicata e per tutto il Paese che non possiamo sprecare.

Per il Mezzogiorno è l’occasione storica per ridurre il gap con il resto dell’Italia, avendo i suoi punti di criticità specialmente nel Pil e nella disoccupazione, soprattutto quella giovanile”.

È quanto dichiara il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, rilasciando un’intervista per la nuova rubrica social a cura della Cgil regionale, Spazio al lavoro, che prende il via oggi sulla pagina Facebook e sul canale YouTube dell’organizzazione: vertenze, notizie e proposte dal mondo del lavoro.

La necessità di fare il punto sui progetti indispensabili per la Basilicata grazie alle ingenti risorse derivanti dal Next Generation EU segue gli ultimi scenari nazionali e regionali, che destano nel sindacato non poca preoccupazione.

Summa afferma:

“Il ruolo del lavoro e della sua qualità sono temi fondamentali che dovrebbero essere al centro dell’agenda politica del governo regionale.

Non possiamo sprecare questa grande occasione, serve responsabilità e non autoreferenzialità per dare risposte ai tanti bisogni sociali e soprattutto dare un futuro di sviluppo al nostro territorio.

Per la Basilicata il Recovery Plan diventa l’occasione soprattutto per ridurre il gap infrastrutturale, che rilega la Basilicata in una posizione di marginalità.

Abbiamo bisogno di potenziare molto la tratta ferroviaria Potenza-Foggia e la necessità di rafforzare l’alta velocità con Salerno, una delle direttrici fondamentali per connettere la Basilicata con il Tirreno e con il resto del Paese.

Abbiamo bisogno di completare la Matera-Ferrandina e tutte quelle opere infrastrutturali che facciano uscire la Basilicata dall’isolamento.

Ma soprattutto per la Basilicata il Recovery Plan deve rappresentare l’uscita dalla dipendenza dal petrolio e la transizione energetica: l’economia green, l’idrogeno e l’elettrico sono le energie del futuro e se la Basilicata non vuole essere legata al passato, dobbiamo tracciare oggi le basi del domani.

Ecco perché il Recovery Plan dovrebbe rappresentare quella condizione primaria per cui La Basilicata si candidi a questa transizione energetica.

C’è poi la grande sfida della digitalizzazione per far crescere anche la dimensione delle nostre imprese lucane, altro tema delicato che non consente al nostro territorio di potersi sviluppare.

Le nostre imprese dovrebbero internazionalizzarsi di più nei mercati europei e mondiali e molte delle risorse dovrebbero essere rivolte a questo.

Altro settore strategico sono il welfare e la sanità, temi cruciali su cui investire.

Noi purtroppo abbiamo un gap con il resto del paese.

Basti guardare ai dati della mobilità sanitaria, con una spesa di 40 milioni di euro ogni anno per i lucani che scelgono di curarsi altrove.

L’investimento alla sanità non è soltanto un modo per salvaguardare il diritto alla salute, ma è un investimento di futuro, di occupazione, di sviluppo in termini di risposta ai giovani.

Infine l’istruzione è un tema serissimo su cui noi dovremmo fare un grande investimento legislativo nazionale perché al mezzogiorno e in Basilicata si possa investire molto sul tempo pieno.

Noi siamo quelli che abbiamo le minore ore di tempo pieno rispetto al resto del paese.

E poi l’obbligatorietà fino a 18 anni perché l’istruzione forma i cittadini del domani e se non investiamo nell’istruzione non ci sarà futuro”.