Tito: grande preoccupazione tra i lavoratori per la chiusura di uno stabilimento storico! Ecco le richieste

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa della FIM FIOM UILM sulla questione che vede protagonisti i lavoratori della TFA (Ex Firema) di Tito Scalo (PZ).

Ecco quanto si apprende:

“Nella mattinata odierna a partire dalle ore 10:00 si è tenuta l’assemblea convocata dalle Organizzazioni Sindacali di FIM FIOM UILM e dai lavoratori di TFA.

L’assemblea si è tenuta contestualmente all’incontro regionale presieduto dall’Assessore Cupparo per discutere della difficile situazione che sta minando il futuro dello stabilimento di Tito (PZ).

Grande è la preoccupazione tra i lavoratori e le sigle sindacali causata dal piano industriale presentato lo scorso anno da TFA, che prevede la chiusura del sito potentino ed il trasferimento di tutti i lavoratori presso il sito casertano.

Oggi abbiamo ribadito all’Assessore, alla presenza dei Sindaci dei Comuni coinvolti, e del Senatore Pepe, che è assurdo che in un settore di grandi prospettive di investimenti si possa prevedere la chiusura del nostro storico stabilimento, che ha dato tanto in termini produttivi e professionali al settore ferroviario del nostro paese.

Abbiamo chiesto all’Assessore, in vista del prossimo incontro con TFA, di trovare un’adeguata e consona soluzione per i nostri lavoratori che sia attuabile all’interno della stessa TFA, previa modifica del piano industriale, o attraverso nuovi progetti imprenditoriali capaci di presentare un piano strategico di rilancio per il sito lucano.

È necessario che in Basilicata si inizi a parlare di distretto ferroviario lucano mettendo sullo stesso tavolo le aziende già presenti sul territorio o nuovi imprenditori, e non predatori, capaci di sviluppare un indotto che ad oggi conta circa 500 unità.

Ognuno deve fare la sua parte.

In questo momento è necessario programmare e pianificare, anche alla luce dei prossimi investimenti, un piano lungimirante di sviluppo che renda le nostre aree industriali appetibili per le sfide future”.