Potenza: “gravi criticità nel settore trasporti e mobilità”. Il rapporto

Presentato l’annuale rapporto Ecosistema Urbano 2020 di Legambiente Onlus, Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, sulle performance ambientali dei capoluoghi di provincia.

Potenza non migliora le sue performances confermando gravi criticità soprattutto nel settore trasporti e mobilità.

La città peggiora sensibilmente la sua classifica generale collocandosi al 75° posto (nel 2019 era al 50°, anche se nel 2018 era al 93° posto).

Il punteggio, assegnato in centesimi, viene assegnato sulla base dei risultati qualitativi ottenuti nei 18 indicatori considerati da Ecosistema Urbano che coprono sei principali aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia.

Complessivamente emergono dati molto negativi su dispersione della rete idrica e consumo di suolo e la carenza di modelli di gestione urbana di qualità.

Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, si colloca a metà classifica in Italia per la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti (nel 2019 circa 63% comunque al di sotto del target fissato dalla normativa già al 2012 del 65%).

Ottimo il dato della produzione rifiuti procapite e per il numero di abitanti serviti dalla raccolta domiciliare dei rifiuti (il 100%).

Per quanto riguarda la gestione idrica vi è una elevata percentuale di popolazione residente servita da rete fognaria delle acque reflue urbane (vicina al 100%) mentre negativo è il dato sulla dispersione della rete della rete idrica ancora molto elevata (il 38%).

Discreta la posizione per i consumi idrici domestici.

Nel sistema dei trasporti urbano e della mobilità cittadina vanta il poco invidiabile dato dell’altissimo tasso di motorizzazione pari a 76 auto ogni 100 abitanti (che continua ad essere tra i peggiori in Italia).

Modesta l’offerta del trasporto pubblico (23 km percorsi dalle vetture per abitante per anno, collocata oltre la 50a posizione in questa classifica).

Le piste ciclabili e le isole pedonali presentano numeri irrisori ed il car sharing è una buona pratica sconosciuta in città.

Per quanto riguarda la qualità dell’aria (biossido di azoto, polveri sottili e ozono), il dato risulta purtroppo indisponibile per assenza o carenza di risposte da parte degli uffici comunali (e questo influisce negativamente sulla classifica complessiva).

Per quanto riguarda il parametro relativo all’uso efficiente del suolo che, sulla base delle elaborazioni di ISPRA, considera il trend di consumo di suolo e il livello di urbanizzazione in relazione ai residenti, i dati sono in peggioramento.

Infine per quanto riguarda il verde urbano espresso in metri quadrati/abitante, il dato è molto positivo (quasi 200 m2 per abitante di verde urbano).

Però si tratta spesso di verde disponibile ma non sempre FRUIBILE.

Nessun dato invece sul numero di alberi per abitante”.

Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente, dichiara:

“L’Europa ha destinato al nostro Paese 209 miliardi di euro, una cifra molto importante che non potrà non riguardare le aree urbane, utili anche per il raggiungimento degli obiettivi Onu sullo sviluppo sostenibile al 2030.

Una quota rilevante sarà destinata anche alla Basilicata. Quindi nella prossima fase storica si giocherà una partita fondamentale per fronteggiare le tre crisi attuali – l’emergenza sanitaria, economica e climatica – e per vincere la sfida della modernizzazione del Paese e della nostra Regione.

I dati contenuti in questa edizione di Ecosistema Urbano, relativi al 2019 e quindi ad una situazione pre-pandemia, ne sono la testimonianza più evidente.

L’Italia e la Basilicata non possono mancare questa occasione irripetibile per rendere le nostre città più moderne, sostenibili e sicure.

Dopo decenni di discussioni, analisi dei problemi e definizione della loro soluzione come abbiamo fatto con questo rapporto annuale, ora abbiamo la possibilità di risolverne una gran parte grazie alle risorse europee”.