Maratea: “importante intervenire per determinare la scelta che il turista farà per Pasqua, primavera e l’estate”. La richiesta urgente

“Per la riapertura della strada SS 18 (tratto Castrocucco-Marina Maratea) non servono conflitti istituzionali ma atti di responsabilità ed azioni in grado di promuovere già da adesso il turismo a Maratea per le festività Pasquali“.

Così Biagio Salerno, presidente del Consorzio Turistico Maratea sottolineando che gli operatori:

“hanno sempre rifuggito da comportamenti polemici e pur non tirandosi indietro nella segnalazione di inadempienze, sottovalutazioni e ritardi, sostengono la necessità che Enti e personalità che hanno responsabilità politiche, amministrative ed istituzionali devono produrre il massimo impegno per raggiungere, quanto più rapidamente possibile, l’obiettivo di ripristinare il collegamento viario fondamentale per l’economia e per tutta la città.

Va pertanto, preliminarmente, fatta chiarezza su chi deve fare cosa e su quali fonti di finanziamento è possibile attingere.

Il rimballo di responsabilità produce solo ulteriore perdita di tempo che assolutamente non possiamo permetterci.

Il Consorzio si è fatto sempre promotore di Tavoli istituzionali ai quali far prevalere il metodo del confronto-dialogo e continuerà a farlo.

Intanto per venire incontro alle esigenze di albergatori ed operatori turistici di una serena programmazione della stagione 2024 si dovrebbe procedere a promuovere una campagna di promo-pubblicizzazione della vacanza a Maratea utilizzando tutti gli strumenti pubblicitari disponibili e quindi individuando un fondo specifico.

Le azioni di promozione di alcune Regioni come di nazioni estere sono cominciate nelle festività natalizie attraverso spot televisivi e altri strumenti a riprova che in questo primo scorcio dell’anno è importante intervenire per determinare la scelta che il turista farà per Pasqua, primavera e l’estate.

Il Consorzio ricorda che la stagione 2023 si è chiusa in rosso per tutte le aziende di settore e mette in guardia perché le nostre piccole e medie aziende non sono in grado di sopportarlo anche per il 2024“.