POTENZA, PER SAN GERARDO AFFOLLAMENTO VENDITORI AMBULANTI: “NUOCE ALLE IMPRESE REGOLARI”, A DIRLO…

“L’affollamento di ambulanti, in gran parte cittadini extracomunitari, a Potenza in occasione delle festività di San Gerardo, è solo la punta di quell’iceberg chiamato abusivismo che continua a nuocere alle imprese regolari del settore ambulante come di tutto il comparto commercio e all’intera economia locale e nazionale”.

Ad affermarlo sono l’Anva (Associazione nazionale venditori ambulanti) e Confesercenti Potenza ricordando che in provincia di Potenza al 30 giugno 2017 gli esercizi del commercio ambulante sono 592 con al primo posto il comparto alimentare (230), seguito da abbigliamento e tessuti (114) e “altri articoli” (122), per un totale di 1.325 occupati.

Come sottolinea la nota:

“Continuare ad assistere inermi all’assalto di bancarelle con ogni tipo di prodotto, per la stragrande maggioranza contraffatto e nel caso di giocattoli per i bambini altamente pericoloso, per non parlare di quello alimentare di indubbia provenienza  provoca una crescente indignazione da parte dei titolari di impresa che pagano le tasse, a cominciare da quella dell’occupazione di suolo pubblico.

Il problema non si risolve estendendo controlli, sequestri e multe, anche se necessari.

Basta balletti, basta proroghe: la politica mantenga le promesse fatte ed escluda subito il commercio su aree pubbliche dal campo d’applicazione della direttiva Bolkestein.

Nel nostro Paese in gioco c’è il destino di oltre 200mila famiglie.

Nonostante le difficoltà, il commercio ambulante è infatti ancora uno dei principali pilastri della distribuzione italiana, in grado di dare lavoro a oltre 190mila imprese e più di 217mila addetti, per un fatturato complessivo di 11,1 miliardi di euro.

Purtroppo però, il comparto vive una crisi gravissima.

A pesare intollerabilmente sugli operatori sono in primo luogo le incertezze legate alla vicenda Bolkestein, la direttiva europea recepita nel 2010 dall’Italia che, in base alla presunta ‘scarsità di suolo’, impone stretti limiti temporali alle concessioni, di cui prevede la contemporanea messa a bando”.

Spiega il Presidente di Anva Confesercenti Maurizio Innocenti:

“Un terremoto del sesto grado della scala Richter per il commercio ambulante.

Gli effetti dell’incertezza e della confusione normativa sono evidenti.

In 10 anni, il valore delle nostre imprese si è più che dimezzato, gli investimenti crollati, i mercati sempre più accerchiati da abusivi ed incuria. Circa 7 miliardi di euro di valore economico andati in fumo, mentre noi siamo sempre più precari.

Un sisma di magnitudo nove: distruttivo.

Così si vanifica il lavoro di Enti locali, si congela il rinnovo delle concessioni, e si relega il commercio su aree pubbliche a lavoro ‘socialmente utile’, stabilendo che le concessioni potranno essere rinnovate solo a chi le abbia utilizzate nell’ultimo biennio quale unica fonte di reddito.

E limitando persino il numero di posteggi assegnabili ad un medesimo soggetto. Per questo, chiediamo al nuovo Parlamento e al prossimo esecutivo una svolta: venga cancellata subito la proroga che smantella l’Intesa, e si proceda – entro il 2020 – ad una nuova legge di riordino del settore”.