Una delegazione composta dal Presidente del Consiglio comunale di Potenza, Pierluigi Smaldone, dal Presidente della 1^ Commissione Consiliare, Carmine Davide Pace e dal Responsabile della Protezione civile del comune di Potenza, Giuseppe Brindisi insieme a Carmen D’Anzi, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Provincia di Potenza, ha visitato martedì 21 ottobre la Casa Circondariale “Antonio Santoro” di Potenza.
La visita fa seguito alle audizioni avvenute precedentemente in 1^ Commissione consiliare della Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Provincia di Potenza del Direttore della Casa circondariale, del Presidente dell’Ordine degli Assistenti sociali.
Accolta dal Direttore, dott. Paolo Pastena, dal Presidente dell’Ordine degli Assistenti sociali, dott. Giuseppe Palo e dal Comandante della Polizia Penitenziaria, Gianluigi Lancellotta, la delegazione è stata guidata nei reparti della struttura e ha avuto modo di parlare con alcune persone detenute.
La visita ha rappresentato un’occasione preziosa per approfondire le tematiche dell’istituto penitenziario, confrontarsi con il personale e la dirigenza e riflettere sul sistema detentivo e le criticità: sovraffollamento, carenza di organico degli agenti di Polizia penitenziaria e di funzionari giuridico-pedagogici, lontananza territoriale delle persone detenute dalle loro famiglie che rende la pena ancora più afflittiva.
Tra gli obiettivi fondamentali degni di priorità, probabilmente uno dei più delicati per il reintegro sociale, è rappresentato dal recupero di detenuti all’interno del mercato del lavoro.
La dimensione professionale, infatti, può portare a quel riscatto individuale necessario per il ritorno alla vita collettiva, instaurando relazioni significative e benessere emotivo, in modo che le competenze acquisite durante la detenzione possano trasformarsi in opportunità reali di lavoro una volta fuori, compiendo un reale percorso di cambiamento.
Infatti l’attivazione di percorsi di istruzione e di tirocini formativi rappresentano una concreta occasione di riscatto per restituire dignità, abbattere la recidiva e dare prospettive, generando anche un impatto positivo nelle comunità, promuovendo principi costituzionali di solidarietà e rieducazione.
L’impegno della delegazione non si esaurisce con questo sopralluogo ma si intende mantenere un dialogo aperto sulla realtà carceraria che sarà oggetto di ulteriori approfondimenti nelle prossime sedute della Commissione, con l’intento di avanzare proposte concrete a supporto della comunità detenuta.
In conclusione la delegazione ha espresso compiacimento e gratitudine a tutto il personale in servizio, per l’impegno quotidiano svolto con dedizione encomiabile e passione tangibile, rappresentando un esempio di straordinaria umanità e professionalità.
La delegazione è fermamente convinta che la pena conservi la sua tensione rieducativa costituzionalmente prevista e che il lavoro e le attività formative rappresentino una seconda chance.
Nessuna persona è persa per sempre.




























