AL SAN CARLO DI POTENZA LA NECESSITÀ DI CURARE I PAZIENTI CON MALATTIE INVALIDANTI: I DETTAGLI

La necessità di garantire ai malati cronici livelli di cura corrispondenti alle esigenze di salute di pazienti costretti a convivere con patologie invalidanti per tutta la durata della vita e con scarse possibilità di guarigione, essendo le cure destinate esclusivamente al contenimento della sintomatologia delle malattie croniche.

E’ il tema del Convegno che si è tenuto oggi 29 Giugno 2018 presso la Sala A del Palazzo degli Uffici dell’Ospedale San Carlo di Potenza.

Ha sostenuto Nello Buccianti, Direttore dell’UOC di Medicina Interna dell’A.O. San Carlo di Potenza:

“I percorsi diagnostico-terapeutici integrati sono la nuova frontiera della terapia delle malattie croniche perché consentono una presa in carico globale del paziente cronico, assicurando allo stesso una strategia di cura  predisposta da un team multidisciplinare, in grado di minimizzare gli effetti avversi derivanti dall’assunzione di più farmaci e di dare risposte appropriate alle tante necessità di  pazienti che, anche per via dell’età avanzata, presentano oggettive condizioni di fragilità”.

Per Michele Cecchini, Senior Economist dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico):

“La dimensione cronica delle malattie è un’area in progressiva espansione che richiede un notevole impegno di risorse economiche, continuità assistenziale per lunghi periodi di tempo e una forte integrazione dei servizi sanitari con quelli sociali”.

Ha spiegato l’esperto OCSE:

“La cronicità è direttamente correlata alla maggiore età, assorbe oggi il 71% delle risorse sanitarie e ne assorbirà sempre più dal momento che le malattie croniche nel 2020 rappresenteranno l’80% di tutte le patologie nel mondo, occorre quindi contemperare la necessità di garantire agli anziani un elevato livello qualitativo di assistenza attraverso cure appropriate e di qualità, con quella di implementare nuovi modelli organizzativi in grado di valorizzare l’assistenza domiciliare”.

Su quale possa essere la migliore governance sanitaria in grado di rispondere a queste esigenze si è soffermato il Vice presidente del Consiglio regionale della Basilicata Michele Napoli che ha sottolineato come:

“Le modificazioni in atto nei bisogni di salute (progressivo prevalere delle malattie croniche rispetto a quelle acute,incremento della speranza di vita per i nuovi nati, contesti di marcata denatalità, progressivo invecchiamento della popolazione) pretendono risposte adeguate come il superamento dei confini tra servizi sanitari e sociali, l’integrazione tra differenti professionalità(medici di medicina generale e medici specialisti, medici e infermieri, infermieri e nuove professionalità) e soprattutto meno ospedale e più medicina del territorio.

La riorganizzazione delle rete ospedaliera non raggiungerà mai lo scopo di destinare le prestazioni ospedaliere ai malati acuti se non vengono potenziati gli strumenti dell’assistenza domiciliare e residenziale, come gli ospedali di comunità, perché presto o tardi, in mancanza di questi servizi alternativi, quanti sono affetti da patologie croniche finiranno per rivolgersi agli ospedali per soddisfare i propri bisogni di cure.

 Se la sfida della cronicità è una sfida di sistema dobbiamo avere il coraggio di dirci che questa sfida la stiamo perdendo se, secondo una recente indagine Censis, in Basilicata nel periodo 2006-2016 è crollata la percentuale di persone con malattie croniche in buona salute (- 40,6 per cento, il dato peggiore tra tutte le regioni d’Italia) e, per l’effetto, la quota di malati cronici in buona salute nella nostra regione è pari al 28,7 per cento del totale dei cronici presenti in Basilicata”.

Un dato oggettivamente allarmante alla luce della vasta platea di malati cronici presenti in Basilicata dove, secondo Antonio Maioli Castriota Scanderbech Responsabile Centro Diabetologico dell’Ospedale San Carlo di Potenza- l’incidenza del diabete fa registrare percentuali maggiori della media nazionale, come del resto il fenomeno del sovrappeso e della sedentarietà, fattori induttivi dell’insorgenza delle malattie croniche e che dovrebbero essere invertiti mediante opportune iniziative di prevenzione in materia di corretti stili di vita.

Infine Flavia Franconi, Assessore alle Politiche della Persona della Regione Basilicata ha sostenuto la necessità di affiancare al processo di riorganizzazione delle rete ospedaliera posto in essere con  la Legge n°2 del 2017 una più generale riforma del Sistema Sanitario regionale, secondo un’ottica di maggiore efficacia ed inclusività, da attuarsi mediante opportuni investimenti tanto in risorse umane quanto in beni strumentali anche di carattere innovativo  e che la Regione è impegnata ad attuare.