Picerno, concorsi per l’assunzione di 4 persone: questa la polemica

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Giannino Romaniello consigliere regionale SEL:

“Il Comune di Picerno, in data 24 aprile 2018, ha pubblicato quattro differenti  bandi di concorso per l’assunzione di 1 educatore professionale/tecnico del reinserimento sociale e lavorativo, 1 psicologo, 1 assistente sociale, 1 istruttore amministrativo/ragioniere.

Nei quattro bandi si precisa che

“Alla prova d’esame saranno ammessi, ai sensi del comma 7 dell’art. 78 del sopra citato Regolamento, un numero di candidati pari al quintuplo dei posti ammessi a selezione ovvero in numero pari alle domande presentate se le stesse sono inferiori al detto quintuplo. I candidati vengono ammessi secondo l’ordine della graduatoria preliminare, che sarà redatta sulla base della valutazione del titolo di studio del posseduto dal candidato. Qualora gli ammessi siano superiori al quintuplo dei posti messi a selezione tra coloro che abbiano riportato il punteggio inferiore si procederà mediante sorteggio pubblico”.

A parte l’incomprensibilità dell’ultima frase soprariportata, è singolare che il Comune di Picerno abbia pensato, quale soluzione allo snellimento dei tempi per l’espletamento dei concorsi, ad un sorteggio non previsto dal richiamato Regolamento.

E, quindi, a mo’ di esempio, per il concorso da Psicologo a seguito della presentazione di n. 167 domande è stata redatta una graduatoria nella quale risultano a parità di punteggio  (massimo 4 punti per il titolo di studio) n.  142 candidati. Tra questi, 5 sono stati sorteggiati per accedere alla prova concorsuale che consiste in una prova scritta: quiz a risposta multipla.

Lo stesso giorno in cui il Comune di Picerno pubblica i quattro bandi di concorso, è  stata pubblicata, a firma del Ministro per la Pubblica Amministrazione, la direttiva n. 3/2018 indirizzata alle Amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2 del D.lgs. 165/2001 circa le LINEE GUIDA SULLE PROCEDURE CONCORSUALI.

Nella direttiva è ripetutamente sottolineato, a partire dai requisiti per l’ammissione, che la finalità del concorso è quella di “selezionare i candidati migliori” .

Le procedure di reclutamento praticate dal Comune di Picerno, oltre ad non aver  garantito la selezione delle migliori professionalità, non rientrano tra quelle raccomandate dalle Linee guida del Ministero. Al contrario, oltre a mortificare i partecipanti esclusi dalle selezioni, non coniugano le esigenze di rapidità e di imparzialità con quelle di efficienza.

E’ detto ancora nella direttiva che:

“…l’obiettivo non deve essere semplicemente quello di selezionare rapidamente in base a un qualsiasi criterio oggettivo, ma quello di selezionare in base a un ragionevole criterio di merito, che privilegi i candidati in base alle loro effettive capacità e alla loro effettiva preparazione. …”

Mi sto limitando a sottoporre all’attenzione e al giudizio dell’opinione pubblica le sorprendenti procedure concorsuali che hanno davvero dell’incredibile.

Pertanto, invito i partecipanti ai concorsi banditi dal Comune di Picerno  a produrre ricorso oppure a recarsi presso gli Uffici del Difensore Civico regionale affinchè lo stesso possa intervenire sulla questione anche al fine di evitare che altre amministrazioni possano “MUTUARE” queste pratiche.