POTENZA: COPPIA RICATTA UN DIRIGENTE PUBBLICO!

Questa mattina, personale della Squadra Mobile di Potenza –  Sez. Reati Contro la Pubblica Amministrazione – ha tratto in arresto in flagranza di reato i coniugi potentini D.N. (classe 1977) e F. G. (classe 1982) per un’estorsione posta in essere nei confronti di un dirigente pubblico nell’ambito di un’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza.

L’attività investigativa, svolta senza soluzione di continuità dallo scorso Ottobre, anche mediante l’ausilio di servizi tecnici d’intercettazione, evidenziava che i predetti, utilizzando diverse utenze cellulari, anche intestate a terze persone, inoltravano, in diverse occasioni, ripetuti messaggi SMS, facendo implicito riferimento a presunte richieste di denaro.

Nell’occorso, venivano documentati alcuni incontri che, riservatamente, la vittima teneva anche nei pressi del proprio ufficio.

Pare opportuno rappresentare che il predetto D., attualmente sottoposto alla sorveglianza speciale di PS, sia un pluripregiudicato per reati in materia di armi e stupefacenti, reati contro la persona ed il patrimonio.

Tale circostanza, analizzata in combinato disposto al contenuto di alcune conversazioni telefoniche ed ambientali, lasciava ragionevolmente presumere che il dirigente potesse essere vittima di un tentativo di estorsione da parte degli stessi coniugi D.

In effetti, lo stesso dirigente ammetteva di essere vittima di un ricatto da parte dei predetti coniugi, i quali lo avevano costretto a versar loro, ininterrottamente e dalla scorsa estate, diverse somme di denaro fino ad un ammontare di circa 3.000 euro, con la minaccia che, in caso contrario, avrebbero divulgato immagini, da loro possedute, che ritraevano la vittima in atteggiamenti intimi.

Questa mattina, la vittima consegnava a D. N. la somma di 500 euro, dopo l’ennesimo ricatto ricevuto telefonicamente da F.G..

Il D. è stato quindi bloccato da alcuni agenti in borghese e trovato ancora in possesso del denaro provento dell’attività estorsiva, alla F., invece, a seguito di perquisizione domiciliare era rinvenuto e sequestrato il cellulare con il quale ricattava la vittima e complessivamente la somma di 9000 euro in contanti, ritenuta provento di attività illecita.

I predetti D. N. e F. G., al termine delle formalità rito, venivano associati presso la casa Circondariale di Potenza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.