POTENZA, LA PARROCCHIA DI SAN GIUSEPPE COMPIE 50 ANNI! PITTELLA: “DOBBIAMO GUADAGNARCI LA FIDUCIA DELLE PERSONE”

E’ stato presentato a Potenza “Il popolo e la Tenda”, il volume che racconta la storia della Parrocchia di San Giuseppe, nato dall’idea del Parroco don Peppino Nolè per il 50esimo anno di apertura del culto.

In occasione della presentazione del libro (avvenuta nella stessa Parrocchia) ieri pomeriggio è stata inaugurata anche una mostra multimediale con le opere di Padre Tarcisio Manta.

Entrambi i lavori hanno un grande significato: il libro (steso grazie al lavoro di più persone) racconta la storia di questa parrocchia mentre la mostra propone 45 pannelli originali e 865 fotografie del culto.

Donato Verrastro (ricercatore di storia contemporanea) ha ringraziato la Regione Basilicata che ha sostenuto l’iniziativa, la farmacia del quartiere, i dirigenti scolastici, l’amministrazione comunale e tutti gli amici e i colleghi che hanno contribuito a scrivere il volume aggiungendo:

“Un libro realizzato a più mani, nel quale ciascuno di noi ha ricostruito propria storia, reperito fonti in un serrato confronto con don Peppino che ogni giorno aggiungeva tasselli”.

Per Don Peppino Nolè la Parrocchia non deve essere intesa come un’associazione, ma come un luogo dove fratelli e sorelle si aggregano intorno a Gesù:

“In questi 50 anni noi abbiamo sempre attinto da questa linfa di misericordia Dio e l’azione sociale che ne è scaturita è stata l’espressione naturale”.

Alla presentazione è intervenuto anche il Presidente della Regione Marcello Pittella:

“Volli conoscere Don Peppino perché dopo poco il suo arrivo a Potenza, si andava radicando l’idea di questo parroco molto vicino alla gente, diverso, e a volte rivoluzionario.

Una persona che ha sempre amato le azioni concrete affinché la forbice della diseguaglianza si accorciasse e che ha vissuto la sua missione improntandola a favore di chi ha meno, abbracciando sfide inedite.

Ho letto il libro e lo sforzo per accrescere la vivibilità in un rione che spesso aveva meno degli altri. Ho provato a ricostruire la storia, non essendo cittadino di questa città ma di questa regione, i passi da gigante realizzati.

Un uomo, don Peppino, che ha creato molto, sostenendo battaglie inedite, anticipando l’approccio di Papa Francesco, con sobrietà e concretezza.

Protagonista eccellente come Mons. Ligorio in una missione difficile. Come oggi lo è l’immigrazione che non possiamo trascurare nella sua drammaticità e che proviamo a guidare perché non si può vivere di emergenza.

Quando la Regione ha ricevuto l’istanza per la realizzazione della Mensa sulla carità lo abbiamo ritenuto un atto dovuto. Non potevamo tirarci indietro. Lo stesso vale per l’immigrazione. E come ha fatto la Chiesa, anche noi ogni giorno dobbiamo guadagnarci la fiducia delle persone.

Se mettiamo insieme iniziative inedite, l’ultima qui a Potenza, con la vetrina del Capodanno Rai di 9milioni di telespettatori divenuta realtà, possiamo raggiungere nuovi traguardi. La regione può farcela.

Siamo convinti che accoglienza è civiltà. Sono un presidente con le braccia aperte,  prendo esempio da don Peppino, ma tutto ha una sua sostenibilità.

Non è pensabile mettere insieme 200 migranti in un paesino di 2mila anime senza un progetto, questa non è integrazione.  Lo sforzo di Don Peppino, sulla formazione e il sistema scolastico del rione, ci sia da esempio per far diventare la Basilicata una delle regioni più accoglienti d’Europa”.