Potenza, la tragedia di Antonio non può essere dimenticata: “rafforzare le misure di sicurezza e i controlli sui luoghi di lavoro”

Torniamo a parlare della tragedia che ha scosso l’intera città di Potenza la quale, a distanza di un anno, non dimentica Antonio Caggianese.

Un sorriso che resterà per sempre nel cuore di quanti gli hanno voluto bene, una mancanza incolmabile che dà il tormento a quanti avrebbero voluto che quel giorno le cose fossero andate diversamente.

La scomparsa del giovane Antonio, un ragazzo di soli 28 anni che ha perso tragicamente la vita lo scorso 26 Febbraio mentre lavorava in un’azienda di Tito Scalo, non può essere dimenticata.

A scrivere alla nostra Redazione è ancora una volta la sorella di Antonio, Giusi Caggianese, che ha spiegato:

“Lo scorso 16 Marzo, in occasione della visita del Ministro dell’Interno Matteo Salvini a Potenza, sono riuscita ad incontrarlo per portare alla sua attenzione la tragedia che ha colpito la mia famiglia a seguito della morte di mio fratello Antonio, in un incidente sul lavoro, il 26 febbraio del 2018.

Ho chiesto di parlare con lui, in quanto tra i compiti del suo ministero, vi è anche e soprattutto la sicurezza sul territorio nazionale, e troppo spesso incidenti come quello di mio fratello, avvengono proprio per la mancanza di sicurezza.

Ho fatto presente al Ministro che, a mio parere bisognerebbe rafforzare le misure di sicurezza e i controlli sui luoghi di lavoro e contemporaneamente prendere in seria considerazione l’istituzione di un nuovo reato (così come è stato fatto per l’omicidio stradale) che vada ad inasprire le pene nei confronti di quelle aziende che risultano negligenti e diventano scenario di tragedie assurde come quella che mi ha portato via per sempre mio fratello.

Ho racchiuso tutti questi miei pensieri in una lettera che ho consegnato simbolicamente nelle sue mani.

Come ho sostenuto sin dall’inizio, anche da tragedie simili si può e si deve costruire qualcosa di positivo.

Mio fratello non tornerà mai più indietro, ma sento innanzitutto di dovergli rendere giustizia, facendo venire fuori la verità e, se la mia proposta potesse essere presa in considerazione e potesse essere di supporto ai tanti familiari che ogni giorno subiscono perdite così gravi e ingiuste, ne sarei davvero contenta”.