Potenza: per un lavoro di qualità in agricoltura, un progetto contro il caporalato! Ecco i dettagli dell’incontro

“La rete del lavoro di qualità in agricoltura. Salute, sicurezza e legalità del lavoro agricolo”.

E’ il tema dell’incontro informativo-divugaltivo, organizzato da Cia-Agricoltori domani mercoledì 7 giugno presso la sala riunioni “G. Laus” della sede di Cia Potenza (Via dell’Edilizia, lotto E).

Secondo programma, interverrà per i saluti istituzionali, il prefetto della Provincia di Potenza, Michele Campanaro e il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini.

Con loro, ad aprire i lavori, presidente e direttore provinciale di Cia Potenza, rispettivamente Giambattista Lorusso e Giovanna Perruolo.

A seguire:

  • l’approfondimento, introdotto da Donato Distefano, coordinatore Cia Basilicata e con la partecipazione di Lucia Carmen Angiolillo, direttore Inail Basilicata;
  • Teresa Mastromartino, coord. Consulenza Tecnica Salute e Sicurezza Inail Basilicata;
  • Benedetta Dito, direttore Inps Basilicata;
  • Geraldina Mazzeo, dirigente entrate contributive e vigilanza ispettiva Inps Basilicata;
  • Michele Lorusso, direttore I.T.L. Basilicata;
  • Angelo Romaniello, responsabile processo vigilanza I.T.L. Potenza;
  • Giovanni Casaletto, Consorzio Nova;
  • Antonio Lapadula, presidente E.B.A.T. Potenza;
  • Danilo De Lellis, responsabile Ufficio relazioni sindacali e lavoro di Cia nazionale.

Sottolinea il presidente Cia:

La nostra è l’unica Confederazione agricola che si è fatta capofila di un progetto contro il caporalato.

Questo perché Cia ha nel suo dna il valore della legalità e difende gli imprenditori che rispettano le regole, fronteggiando tutti quei fenomeni, come il caporalato, che mortificano la dignità e i diritti dei lavoratori e creano distorsioni nel mercato facendo concorrenza sleale“.

Fini ribadisce l’esigenza, non soddisfatta, di più manodopera da parte delle imprese agricole:

“Abbiamo lavorato con il governo per anticipare il Decreto flussi, ma non basta.

Abbiamo bisogno di altri strumenti, semplificati e sburocratizzati, anche per togliere terreno al caporalato e una possibile risposta può essere “costruire un impianto legislativo sui contratti di appalto con le cooperative”.

Intanto, evidenzia il presidente di Cia:

“progetti come Rural Social ACT sono fondamentali per accendere un faro su problematiche del genere e creare percorsi e soluzioni condivise per imprenditori e lavoratori agricoli”.