Basilicata, rientrata la carenza di sangue: “l’impegno dei volontari è crescente”

In una nota diffusa nei giorni scorsi la dottoressa Clelia Musto, responsabile del Centro Regionale Sangue, ringrazia Fidas Basilicata e le altre associazioni di donatori di sangue per aver contribuito a ricostruire le scorte, raccomandando le associazioni a non abbassare la guardia.

La Fidas Basilicata ufficializza i dati delle donazioni di Agosto di tutta la regione dichiarando di aver consegnato ai centri trasfusionali 465 sacche tra sangue intero e aferesi.

Le campagne di promozione della cultura del dono delle varie sezioni su tutto il territorio regionale e la presenza costante dei volontari Fidas nei centri trasfusionali hanno prodotto degli ottimi risultati e soprattutto in alcune aree si sono registrati dei notevoli incrementi.

Con gli hashtag “donaprimadipartire” e “donainvacanza”, gli svariati appelli e i rinnovati appuntamenti estivi delle varie sezioni Fidas, tra passeggiate ecologiche, iniziative culturali, spettacoli musicali la risposta dei donatori di Fidas Basilicata è stata come sempre importante.

Nonostante la Regione sia stata in affanno e i centri trasfusionali abbiano registrato delle carenze in alcune giornate soprattutto del gruppo 0 +/-, il Presidente Pancrazio Toscano è orgoglioso dei risultati e della puntuale risposta agli appelli da parte dei donatori:

“L’impegno dei Presidenti e dei volontari sul territorio è crescente.

Essere un volontario in Fidas oggi vuol dire vivere a pieno la vita associativa. Sono numerose le giornate di formazione sia del personale medico e infermieristico, ma anche dei volontari stessi che devono essere sempre pronti a recepire tutti gli adempimenti richiesti dal Sistema Qualità del Sangue, tutte le normative nazionali e soprattutto devono essere preparati a dare tutte le informazioni necessarie ai donatori periodici e alle nuove leve.

Le Regioni del Sud quest’anno non sono state direttamente interessate dal West Nile Virus che ha prevalentemente colpito l’area della pianura Padana e alcune aree dei paesi dell’Est Europeo, ma poiché in estate spesso si conta anche sulle donazioni dei giovani e degli emigranti che tornano nei paesini lucani di origine, purtroppo indirettamente siamo stati coinvolti anche noi.

Proprio in estate normalmente Fidas registra un incremento delle donazioni per il ritorno di coloro che vivono al Nord e che sono puntualissimi nel donare il proprio sangue nelle giornate organizzate dalle sezioni in luglio ed agosto.

E’ un fenomeno interessante questo dei nostri corregionali che ritornano alle origini, i quali sentono forte il legame con la nostra terra pertanto non solo tornano dai propri cari, ma tornano a donare almeno due volte l’anno, in estate e a Dicembre in occasione delle vacanze. Se le città si spopolano e questo genera criticità in altre regioni, i piccoli paesi lucani si riempiono.

Se avessimo avuto anche noi a disposizione il test NAT per scongiurare la presenza del virus nei donatori provenienti da quelle aree, non avremmo dovuto subire l’imposizione della sospensione temporanea dei 28 giorni. E’ stato necessario incrementare l’operosità dei volontari per coinvolgere altri donatori e sopperire a questa carenza”.

Allo stesso modo è stata importante la collaborazione con Avis Basilicata, altro attore principale per quanto riguarda la raccolta di sangue.

Lo scorso 8 settembre proprio per sopperire alle richieste dei centri trasfusionali, Avis ha chiesto “in prestito” un infermiere che normalmente collabora con Fidas Basilicata per effettuare una giornata straordinaria di donazione a Ferrandina.

Questo il vero spirito del volontariato, questa la vera risposta alla carenza di sangue in Basilicata.