MARCELLO, RICERCATORE LUCANO CHE HA CURATO LO STUDIO SULL’ALZHEIMER, LANCIA UN APPELLO ALLE ISTITUZIONI

La decisione della casa farmaceutica americana Pfizer di sospendere gli investimenti su Alzheimer e Parkinson, in quanto giudicati inefficienti ai fini della ricerca, ha lanciato il mondo nello sconforto.

Nessun antidoto rilevante è stato infatti trovato per combattere queste terribili malattie. Oltre ai pazienti a finire nella preoccupazione più assoluta sono i 300 lavoratori finora impegnati nei centri di ricerca.

Ma la speranza è l’ultima a morire.

Almeno la pensa così il dottore Marcello D’Amelio, originario di Montemilone, che qualche mese fa ha dato uno scossone alla comunità scientifica internazionale pubblicando uno studio sulle origini dell’Alzheimer.

Per D’Amelio se finora non è stata trovata la cura è perché non si conosce a fondo la malattia e bisogna guardare ai meccanismi molecolari della patologia. Questo significa che più della ricerca farmacologica bisogna insistere, economicamente parlando, sulla ricerca di base.

Attraverso lo studio approfondito del cervello e delle aree deputate alla malattia, come l’area tegmentale ventrale collegata ai disturbi dell’umore, è possibile individuare un nuovo obiettivo comune.

D’Amelio fa quindi appello alle istituzioni, affinché aumentino le risorse per la ricerca, e alla comunità scientifica che deve fare rete e approfondire lo studio.

Prima della cura c’è la comprensione della causa di una malattia, altrimenti ogni sforzo sarebbe inutile.