Fca, “Melfi ha un futuro”: si chiama Jeep Renegade Phev!

Come già anticipato, lo stabilimento FCA di Melfi ha iniziato le attività propedeutiche alla produzione della Jeep Renegade Plug-in Hybrid Electric Vehicle (PHEV, veicolo ibrido elettrico plug-in), il cui lancio sul mercato è previsto nella prima parte del 2020.

Questa la dichiarazione che la Uilm Basilicata ha rilasciato a riguardo:

“In data odierna, il nuovo AD di FCA Manley attraverso un comunicato stampa ha ufficializzato che lo stabilimento di FCA Melfi sarà il cuore tecnologico e industriale del gruppo FCA per quanto riguarda l’adozione delle nuove tecnologie a partire dall’ibrido, i veicoli pre-serie della nuova Jeep Renegade PHEV sono previsti per il 2019 con un investimento per il lancio della nuova motorizzazione di oltre 200 milioni di euro.

Questa comunicazione, da noi tanto attesa a seguito dell’annunciato piano industriale dell’allora AD Marchione, è fondamentale e viene da noi accolta con un giudizio positivo, anche vista la prossima dismissione della produzione delle autovetture con motori diesel.

Melfi ha un futuro!

Questa scelta di rendere Melfi strategica e centrale nella produzione non solo industriale, ma anche tecnologica, di quelle che saranno le produzioni future di automobili, ci consente di dare le prime risposte necessarie e urgenti ai nostri lavoratori, a coloro che in questi anni, attraverso la propria professionalità e la propria abnegazione, hanno dimostrato che il lavoro e la centralità di esso rappresenta e rappresenterà per noi tutti la pietra miliare per costruire insieme il presente e il futuro che dovrà necessariamente caratterizzarsi per rendere esigibili nuove opportunità per i nostri giovani.

Questi anni difficili hanno dimostrato che se oggi Melfi è strategico nelle dinamiche industriali di un gruppo cosi importante a livello globale, è anche frutto degli accordi innovativi ma non semplici da attualizzare.

Ora bisogna mettersi a lavorare con un rinnovato spirito, che non può prescindere da necessari incontri a livello nazionale e di stabilimento affinché si possano conoscere in maniera dettagliata le necessarie allocazioni di nuovi modelli che sono fondamentali per un nuovo patto per il lavoro che dia speranza e soprattutto futuro per una terra affamata di lavoro.

Non c’è più tempo, il tempo è tiranno soprattutto quando l’instabilità dei mercati crea forti incertezze tra i lavoratori, che si riflettono con la cassa integrazione straordinaria/contratto di solidarietà che impatta su salario dei lavoratori e necessita di sintesi e risposte concrete: ibrido e nuove allocazioni, questo è il nostro futuro”.

Il segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Gerardo Evangelista, parla di “svolta epocale per lo stabilimento di Melfi”:

“L’ufficializzazione da parte di Fca del prossimo avvio della produzione di Jeep Renegade a motorizzazione ibrida è una buona notizia che va nella direzione da noi più volte auspicata.

La decisione di Fca è in linea con il piano industriale presentato lo scorso Giugno e consolida la mission produttiva di Melfi quale principale stabilimento europeo del gruppo.

Il fatto che esista un progetto industriale chiaro che punta a fare di Melfi una fabbrica di eccellenza di auto ad elevata tecnologia in linea con le tendenza in atto nel settore automotive mondiale, stempera anche le legittime preoccupazioni legate ai contratti di solidarietà in corso.

Proprio il fattore umano sarà una delle chiavi di volta per il futuro di Melfi.

Per questo è importante continuare ad investire sulle persone attraverso il miglioramento continuo delle competenze dei lavoratori, con l’obiettivo di arrivare a costruire la cosiddetta fabbrica intelligente.

Le nuove tecnologie vanno pensate non solo come un’opportunità per l’azienda, ma anche come un’occasione di crescita per i lavoratori attraverso una formazione mirata sui temi della sicurezza e delle nuove tecnologie ibride e il coinvolgimento non solo tecnico ma anche emotivo delle persone in tutte le fasi produttive”.

In base alla nota Fim Cisl:

“Intanto, questa mattina a Torino, la Fim Cisl ha presentato il rapporto sulla produzione negli stabilimenti italiani del gruppo Fca, in flessione del 3,6% rispetto al 2017, con un ulteriore peggioramento rispetto al -2,5% rilevato nel 1° semestre. Dopo 5 anni di continua crescita si registra, dunque, una battuta di arresto negli stabilimenti italiani, con le sole eccezioni di Melfi e Sevel.

Nel rapporto si legge che lo stabilimento lucano è l’unico che ha prodotto in questi nove mesi, più di quanto fatto nel 2017.

In particolare, i risultati positivi si riscontrano per i due suv, Fiat 500X e Jeep Renegade, che complessivamente hanno raggiunto al 30 Settembre la quota di 250.280 unità (+13,1 % rispetto ai primi nove mesi del 2017).

La Fiat Punto, arrivata a fine produzione, si è fermata quota 28.055 vetture.

Per il segretario nazionale, Ferdinando Uliano, però:

“Anche sulle produzioni di Renegade e 500X, che in questi mesi hanno avuto ottimi risultati, abbiamo dei segnali di qualche rallentamento da qui alla fine dell’anno.

Le preoccupazioni più grandi le abbiamo dal rischio dazi sovranisti che, se attuati dall’amministrazione Usa, potrebbero impattare negativamente sulla produzione di Jeep Renegade, destinata attualmente per circa il 50% al mercato nord americano”.

Anche Angelo Rosella (IdV) aggiunge il suo contributo con il seguente commento:

“L’istituzione regionale e la politica regionale non possono limitarsi ai soliti comunicati di soddisfazione per l’annuncio della Fca che nel 2020 lancerà sul mercato la Jeep Renegade Phev, veicolo ibrido elettrico, da produrre a Melfi.

Ci sono cose che spettano al management Fca all’interno di propri programmi industriali ed investimenti e cose che spettano alla Regione e alla politica, altrimenti si continuerà a sprecare tutte le opportunità del ‘polo automobilistico’ che invece può allargare l’occupazione e la presenza industriale.

Il nuovo modello di auto serve a rassicurare i lavoratori della linea Grande Punto e a rilanciare lo stabilimento di Melfi attraverso il nuovo impegno di Fca di formare tutti i dipendenti sull’applicazione della nuova tecnologia.

Accade, però, che mentre le Regioni Piemonte, Campania e Abruzzo, la Provincia Autonoma di Trento hanno siglato a Roma, presso la sede del Ministero, un protocollo d’intesa con FCA e il Centro Ricerche Fiat a fronte di un piano di attività di ricerca e sviluppo incentrato sul Veicolo per la mobilità del futuro e la Fabbrica Intelligente, che include anche gli aspetti legati al fine vita nell’ottica di ‘circular economy’, noi siamo fermi ad un’interlocuzione istituzionale che risale ad anni addietro senza novità di rilievo.

Questi progetti confermano la scelta strategica di voler rafforzare la presenza FCA in Italia e di investire nei Centri di Eccellenza nella R&S, con ricadute positive per le Regioni ed il Sistema Paese, sia rispetto ai centri tecnici coinvolti direttamente nelle attività di Ricerca e Sviluppo, sia su tutti gli stabilimenti italiani, che dovranno industrializzare e produrre i nuovi modelli ed i sistemi di propulsione loro associati in base alle normative post 2020.

C’è inoltre il problema di accelerare le attività di ricerca del Campus Tecnologico sorto a San Nicola di Melfi anche grazie a finanziamenti regionali e che attualmente vede la presenza di appena una trentina di giovani ricercatori di cui una quota limitata sono lucani”.

Per Rosella:

“Si risente fortemente l’assenza di una politica industriale specifica per l’automotive e per il comparto dell’indotto che continua a rappresentare un buon serbatoio di posti lavoro da consolidare.

Governare i processi industriali non è più un compito da affidare ai documenti di programmazione, ma piuttosto richiede uno sforzo maggiore attrezzandosi di strumenti innovativi, tra i quali l’Osservatorio sull’automotive con professionalità adeguate”.

La nota congiunta di Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Roberto D’Andrea, segretario generale Fiom-Cgil Basilicata, recita:

“L’annuncio di oggi del responsabile Fca dell’area Emea circa la definitiva assegnazione allo stabilimento di Melfi della produzione nel 2020 della Jeep Renegade ibrida, è parte delle richieste che come Fiom abbiamo avanzato fin dal 2017.

Fca ha dichiarato cifre e date sul programma dell’investimento e questo rappresenta un primo elemento per i lavoratori di Melfi che nel corso di questi 25 anni sono stati i protagonisti dei risultati fin qui raggiunti.

Consideriamo questo annuncio come una prima positiva risposta ad un programma che dovrà essere più ampio, visto il permanere e il rischio di maggior utilizzo degli ammortizzatori sociali, che tuttora sono in corso e che sono previsti almeno fino al prossimo gennaio.

Dopo la cessazione del modello Punto è infatti necessario garantire la tenuta strutturale dei livelli occupazionali, attraverso le attuali produzioni, che l’ibrido potrebbe assicurare, e mediante la sostituzione della Punto con un nuovo modello.

Per queste ragioni riteniamo indispensabile l’apertura di un confronto fra tutte le parti interessate presso il Mise perché sono necessari investimenti pubblici e privati.

A questa parziale inversione di tendenza da parte di Fca su Melfi, deve seguire un confronto complessivo sul piano industriale, in grado di assicurare il futuro lavorativo in tutti gli stabilimenti del Gruppo”.