Operazione dei Carabinieri di Potenza: truffe a case di risposo e asili nido! 16 misure cautelari

I Carabinieri di Potenza stanno eseguendo a Torino e Catania un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 16 indagati, responsabili a vario titolo di oltre 150 estorsioni e truffe, consumate e tentate, in danno di enti socioassistenziali.

Il provvedimento scaturisce da un’articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza, che ha documentato l’esistenza di un consolidato sistema di estorsioni e truffe in danno di asili nido e case di riposo, anche della provincia di potenza, i cui responsabili erano indotti a versare denaro su più carte di credito intestate ad ignoti, allo scopo di ostacolarne la tracciabilità, con la minaccia che in caso contrario non avrebbero più percepito i contributi regionali o ministeriali.

Ecco i dettagli nel comunicato stampa di seguito, arrivato alla nostra Redazione, emesso dal Procuratore della Repubblica di Potenza, dott. Francesco Curcio:

“Nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza e condotte dai Carabinieri della locale Sezione di Polizia Giudiziaria, è stata data esecuzione, con ausilio di militari dei Comandi Provinciali di Torino, Catania, Brescia e Caserta ad una misura cautelare coercitiva personale disposta dal GIP del Tribunale di Potenza nei confronti di 16 persone, ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata all’estorsione, alla truffa aggravata, al riciclaggio ed all’autoriciclaggio.

Sono destinatari di custodia cautelare in carcere:

1. CICIRELLO Mirko, nato a Torino il 02.05.1993;

2. CANGELOSI Alfio, nato a Moncalieri (TO) il 30.04.1989;

Sono stati ristretti agli arresti domiciliari:

3. CANGELOSI Patrizia, nata a Torino il 15.08.1960;

4. CICIRELLO Alfredo, nato a Catania il 09.10.1999;

5. PAPPALARDO Anthony, nato a Catania il 22.04.1996;

6. SANTORO Giovanni, nato a Catania il 30.08.1977;

7. CARUSO Rosaria, nata a Catania 1’1.02.1982;

8. SANTORO Pietro, nata a Catania il 26.06.1993;

Sono destinatarie di obbligo di presentazione quotidiana alla p.g.:

9. MARGHERITO Mafalda, nata a Brindisi 1’8.2.1964;

10. SPANO’ Agata Matia, nata a nata a Catania il 15.11.1999;

Sono destinatari di obbligo di presentazione alla p.g.:

11. BERTA Paolo, nato a Tonno il 23.10.1978;

12. CANGELOSI Vincenza, nata a Moncalieri (TO) il 04.07.1993;

13. OMORUY Innocent, nato in Nigeria l’i 1.02.1978;

14. MILITI Rosetta, nata a Catania il 03.04.1976;

15. PATERNÒ Lucia, nata a Catania il 05.07.1972;

16. UHIZEBOR Gloria, nata in Nigeria il 05.05.1980;

Le suddette misure cautelali sono state eseguite unitamente ad altrettante perquisizioni personali e domiciliari.

Gli indagati, sono ritenuti a vario titolo gravemente indiziati di aver promosso, difetto, organizzato, partecipato o fornito concorso esterno ad una associazione per delinquere operante in tutto il territorio nazionale, finalizzata:

– all’estorsione in danno di enti religiosi e cooperative socio-assistenziali;

– alla truffa aggravata in danno di privati cittadini;

– al riciclaggio e autoriciclaggio dei proventi dei citati reati allo scopo di ostacolare 1’identificazione della loro provenienza delittuosa.

L’indagine è stata avviata dalla denuncia sporta a settembre 2018 presso la Procura della Repubblica di Potenza dalla rappresentante legale di una scuola paritaria dell’infanzia di Oppido Lucano, la quale aveva già subito due estorsioni da un tale “dottor Messina”, e continuava a subire da questi minacce ed ulteriori richieste di versamenti.

Gli accertamenti sono stati delegati da questa Procura ai Carabinieri della locale Sezione di Polizia Giudiziaria.

Attraverso intercettazioni telefoniche e riscontri documentali, è stata individuata un’organizzazione criminale composta da catanesi, alcuni dei quali residenti a Torino, e da piemontesi, spesso legati fra loro da vincoli di parentela, che agiva seguendo un “copione” consolidato:

1. uno dei due promotori dell’associazione, destinatario oggi della misura cautelare in carcere utilizzando una scheda telefonica Intestata ad un Inconsapevole straniero, telefonava da Torino ad asili nido e strutture assistenziali per anziani e disabili, ubicati su tutto il territorio nazionale, e si presentava quale “dottor Messina” (o “dottor Fata”) “dell’ufficio scolastico regionale” (o “del MIUR”);

Una volta ottenuto di parlare con un responsabile di quegli enti:

rappresentava inesistenti errori nell’assegnazione dei contributi regionali (o ministeriali), convincendo gli interlocutori che la struttura contattata aveva percepito indebitamente 2490 eurol in più rispetto al dovuto, in danno di un altro ente;

proponeva una soluzione rapida, tramite bonifico su conto corrente postale, facendo credere all’interlocutore che l’iban fosse intestato al direttore dell’ente a cui spettavano di diritto i soldi, mentre in realtà era corrispondente ad una carta “Postepay Evolution” intestata ad uno degli indagati; minacciava il malcapitato che in caso di mancata adesione alla sua proposta, i contributi (spesso di vitale importanza per gli enti colpiti dal raggiro) non sarebbero stati erogati dalla Regione o dal Ministero fino alla primavera o all’estate dell’anno successivo.

2. ottenuto il versamento, in tempo reale i due promotori, da Torino, avvisavano i loro famigliari a Catania, affinché fosse prelevato immediatamente il denaro estorto, prima che i soggetti raggirati potessero ravvedersi e revocare il pagamento;

3. i reali intestatari e possessori delle carte Postepay allertati, andavano subito a prelevare il denaro, ne trattenevano la propria percentuale (tra il 20 e il 25 0/0), e lo trasferivano a loro volta su altre Postepay intestate ad ulteriori famigliari e/o complici a Torino.

2500 € è il limite massimo mensile per il prelievo da sportello sulla carta Postepay Evolution.

Durante l’indagine, sono state accertate 5 estorsioni consumate e 132 tentate, in cui i responsabili delle strutture contattate, per svariati motivi, non hanno aderito alle richieste estorsive.

In 17 ulteriori occasioni, invece, le estorsioni non sono state perfezionate grazie al militari dell’Arma competenti per territorio, tempestivamente informati dai colleghi di Potenza. In uno di questi casi, in particolare, anche il bonifico appena effettuato è stato revocato.

L’indagine è stata svolta da militari dell’Aliquota Carabinieri con il supporto del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Potenza”.