Una settimana fa vi avevamo parlato della pesante situazione che ha investito l’azienda cartaria Lucart di Avigliano (PZ) relativa ai 7 esuberi determinati dal prossimo trasferimento di una linea lucchese.
Questa mattina è stato sospeso il presidio davanti agli uffici della Regione Basilicata a Potenza ma lo stato d’agitazione continua.
Sull’argomento, oltre ai sindacati, si sono espresse anche altre istituzioni.
I rappresentanti istituzionali del Centro Sinistra per Avigliano, nell’esprimere la piena solidarietà ai lavoratori della Lucart di Avigliano, invitano l’Azienda a rispettare gli accordi assunti nell’anno 2015 restituendo serenità ai lavoratori e alle loro famiglie che stanno già vivendo una situazione di “sofferenza” lavorativa anche a seguito dell’attuazione dei contratti di solidarietà.
In una nota congiunta a firma del sindaco di Avigliano, Vito Summa, del Capo gruppo centro Sinistra per Avigliano, Ivan Vito Santoro, e dei Consiglieri di maggioranza centro Sinistra per Avigliano (Francesca Mollica, Carla Pace, Benedetta Bocchicchio, Mariangela Romaniello, Roberta Raimondi, Antonella Genoino, Vito Lucia, Antonio Possidente, Antonio Bochicchio e Angelo Summa) si legge:
“A dire il vero ci si aspettava che l’Azienda facesse ulteriori investimenti per potenziare l’attività produttiva/lavorativa ad Avigliano anche a seguito dei risultati di produzione che sono sotto gli occhi di tutti.
Ci sembra di ritornare indietro e che il nastro sia stato riavvolto.
Siamo profondamente dispiaciuti da quanto abbiamo appreso dalle notizie riportate sui giornali e confidiamo che al tavolo regionale si possa addivenire ad una soluzione condivisa e di buon senso (tra l’Azienda, le parti sociali, i lavoratori e l’amministrazione comunale) che restituisca serenità ai lavoratori e alle loro famiglie.
Valuteremo nei prossimi giorni la opportunità di coinvolgere l’intero consiglio comunale per poter offrire la possibilità a ciascun consigliere di esprimersi e di rappresentare la propria posizione”.
Solidarietà ai lavoratori è stata espressa anche dai rappresentanti del MOVIMENTO ART. 1 MDP di Avigliano, in una nota a firma dei consiglieri comunali Francesca Mollica, Antonella Genoino, Santoro Ivan Vito si legge:
“È inconcepibile ed inaccettabile condividere la decisione unilaterale dell’Azienda Lucart, (che senza un confronto vero e di merito, con i Sindacati, la Regione Basilicata, l’Amministrazione comunale e i lavoratori), di trasferire una linea di produzione dalla sede lucana a quella di Lucca determinando di conseguenza, sette esuberi nello stabilimento aviglianese.
La “Cartiera” rappresenta il più importante complesso produttivo locale con un attivo significativo di “produzione” per l’Azienda.
Non si comprende come mai non siano stati rispettati gli accordi condivisi nell’anno 2015 alla presenza della Regione Basilicata tra i Sindacati e l’Azienda.
All’incontro che si terrà in Regione, Art. 1 MDP con la propria rappresentanza istituzionale (consigliere Regionale Giannino ROMANIELLO) non farà mancare il proprio sostegno e contributo teso a trovare una soluzione condivisa, ove praticabile.
Nell’esprimere la piena condivisione ai lavoratori, che giustamente hanno proclamato lo stato di agitazione e richiesto un tavolo di confronto istituzionale in Regione Basilicata, Art 1. MDP di Avigliano esprime la piena solidarietà ai lavoratori ed invita i proprietari dell’Azienda Lucart di Avigliano a rivedere le proprie posizioni”.
In un comunicato del Partito Comunista di Ruoti si legge:
“Ancora una volta la Lucart di Avigliano ha preso, sulle spalle dei lavoratori e delle loro famiglie, l’ennesima decisione scellerata di ridurre il personale a causa del trasferimento di una linea fuori regione.
Dichiarando ulteriori 7 esuberi, dopo che nel 2015 un’altra “riorganizzazione produttiva” ha comportato 18 esuberi innescando una crisi che ha “costretto” il governo regionale ad erogare soldi pubblici, cioè soldi dei lavoratori che, “avrebbero dovuto abbattere i costi di produzione”.
Tradotto: aumentare i profitti dei padroni i quali non chiedevano di meglio!
Naturalmente con la promessa, a patto di sacrifici “condivisi”, di nuovi investimenti per il rilancio della produzione.
Oggi siamo punto e a capo. Nuovamente i lavoratori temono per il futuro delle loro famiglie senza una apparente spiegazione!
Ma la spiegazione esiste ed è data dal fatto che vige un combinato disposto tra il governo regionale che fa politiche a favore dei profitti delle aziende e delle grandi multinazionali (si veda la vicenda petrolio, Eni, Total, ecc.), come del resto vogliono i dettami di quel comitato d’affari che è l’unione Europea, e l’atteggiamento arrendevole dei sindacati collaborazionisti, (segnatamente quelli che hanno sottoscritto l’accordo con confindustria del 10 gennaio 2014 sulla rappresentanza), che limitano ed isolano le lotte dei lavoratori privandole di una direzione di classe.
Di fronte a tutto ciò il partito comunista conferma il proprio sostegno ai lavoratori della Lucart di Avigliano, esortandoli a prendere coscienza che solo la lotta paga, che non bisogna illudersi, che non è più il tempo di scorciatoie istituzionali, di tavoli, di contrattazioni sindacali.
Le istituzioni ed i sindacati confederali stanno dalla stessa parte, e cioè dalla parte imprenditoriale.
Bisogna (riferendosi alle tante vertenze che ci sono in Basilicata) costruire un fronte dei lavoratori unitario che abbia la capacità di trasformare ogni lotta parziale in una grande forza per il contrattacco.
In questo senso il partito comunista da tutto il proprio appoggio”.
Ci auguriamo che l’azienda trovi al più presto una soluzione accettabile per questi lavoratori disperati.



























