Il Coordinamento Agricoltori della Basilicata prende atto delle dichiarazioni dell’Assessore Pepe e degli annunci relativi all’avvio dei lavori alla diga di Monte Cotugno, infrastruttura strategica per la sicurezza idrica regionale.
Scrive il Coordinamento:
“Monte Cotugno non è solo un’opera a servizio del sistema agricolo lucano, ma una infrastruttura di interesse generale, destinata anche all’uso civico e quindi alla tutela diretta dei cittadini.
Proprio per questo, richiede un livello di gestione, programmazione e trasparenza coerente con la sua rilevanza pubblica.
Il riconoscimento dei ritardi accumulati nella fase di avvio degli interventi è un atto necessario.
Ma, come in qualsiasi organizzazione che funzioni, la consapevolezza non è un risultato: è il punto di partenza.
Senza scelte operative, tempi certi e responsabilità definite, il rischio è che anche i ritardi diventino strutturali.
Per questo chiediamo alla Regione di indicare con chiarezza entro quale termine i lavori saranno completati, accompagnando tale impegno con un cronoprogramma pubblico, verificabile e aggiornato.
In particolare, riteniamo indispensabile:
- la definizione di obiettivi operativi a 30 giorni;
- l’individuazione di milestone verificabili a 60 giorni;
- la pubblicazione di aggiornamenti periodici, chiari e accessibili sullo stato di avanzamento.
In questo quadro, rinnoviamo la richiesta di un incontro formale con la Giunta regionale, finalizzato a un confronto diretto e operativo su tempi, responsabilità e modalità di controllo degli interventi.
Il confronto, quando è strutturato e basato sui dati, non indebolisce l’azione pubblica: la rende più credibile.
In assenza di tempi dichiarati, strumenti di monitoraggio e responsabilità esplicite, il rischio è che anche questa fase resti confinata sul piano della comunicazione.
Le infrastrutture strategiche, però, non si governano con le parole.
L’avvio dei lavori è un primo passaggio.
La credibilità dell’azione pubblica, come in qualsiasi sistema moderno di governance, sarà misurata esclusivamente sulla base del rispetto dei tempi dichiarati e dei risultati effettivamente conseguiti: perché chi governa misura, chi comunica racconta”.





























