Potenza, cittadino scrive al Sindaco: “da padre di famiglia, mi sono sentito offeso e umiliato, nel leggere le sue parole”

Come abbondantemente annunciato, le precipitazioni nevose che la scorsa settimana si sono abbattute in città, hanno indotto i sindaci dei vari Comuni della provincia a chiudere le scuole.

Scuole chiuse anche a Potenza il 10 gennaio ma regolarmente aperte il giorno dopo per via dell’assenza di fenomeni significativi.

La decisione della chiusura ha scatenato gli insulti e l’ira dei residenti del potentino, i quali hanno cominciato a riempire la pagina Facebook del Comune di Potenza di commenti poco rispettosi.

A margine di quanto verificatosi a seguito delle comunicazioni diramate riguardo ai provvedimenti adottati dal Comune, il Sindaco Dario De Luca è intervenuto con una nota invitando tutti a vigilare sui comportamenti scorretti.

Un nostro lettore, F.C., è intervenuto sulla questione, scrivendo una mia missiva indirizzata al Sindaco di Potenza ma che ha comunque voluto condividere con la nostra Redazione.

Questo il testo integrale di quanto scritto al Primo Cittadino:

“Ill. mo Sig. Sindaco del Comune di Potenza,

ho letto con attenzione il suo intervento dell’11.01.2019 postato sul sito del Comune di Potenza, diffuso anche a mezzo stampa-online, e sono rimasto molto amareggiato dai toni in cui si rivolge alle famiglie, alle scuole, agli educatori, i quali secondo Lei , “ognuno per quanto di propria competenza facciano del rispetto un punto fermo e individuino l’offesa altrui come un disagio da affrontare e non come una pratica da ignorare“.

Io non so quali considerazioni o offese abbia ricevuto, e lontana da me ogni considerazione che propagandi o inneggi temi offensivi o violenti, voglio ricordarLe che il reato di offesa-ingiuria-turpiloquio è disciplinato dal codice penale e ognuno di Noi ha tutti i mezzi per rivolgersi alla competente Autorità Giudiziaria, se ritiene di essere stato leso in qualche diritto.

Voglio anche ricordarLe, inoltre, che “non si può fare di tutta l’erba un fascio”.

Anche io, da padre di famiglia, mi sono sentito offeso e umiliato, nel leggere le sue parole, soprattutto in considerazione delle numerose occasioni pubbliche in cui ho avuto modo di ascoltarLa o delle poche volte in cui Le ho indirizzato qualche comunicazione riguardante la collettività, rimasta (ahimé!) senza risposta….

Mi sorprende il linguaggio da Lei usato: “linciaggio mediatico, gogna social, oltraggi vandalici che negli ultimi giorni siamo stati costretti a subire “(Voi chi ?)…. Ma si è mai chiesto Lei (o meglio, Vi siete mai chiesti), quale “linciaggio”, quale “gogna”, quale “oltraggio” subiscono ogni giorno i cittadini costretti a sopportare le varie deficienze del Comune di Potenza?

Il suo appello è  rivolto a ”genitori, docenti, educatori, affinché, ognuno per quanto di propria competenza  facciano del rispetto un punto fermo e individuino l’offesa altrui come un disagio da affrontare e non come una pratica da ignorare”.... Ma, il Comune di Potenza (che Lei rappresenta) fa del rispetto altrui un punto fermo? Individua l’offesa altrui come un disagio da affrontare e non come una pratica da ignorare?

Da genitore (tralascio tutte le considerazioni di cittadino!), Le dico solo che  la mattina dell’11.01.2019 alle ora 8,00, accompagnando mia figlia a scuola “Istituto G. Leopardi” di Potenza, sino all’entrata della scuola, ho constatato che l’area antistante la scuola (al di fuori del cancello della stessa) era completamente ghiacciata, con grave pericolo per l’incolumità dei bambini e dei genitori che li accompagnavano.

Nessun intervento, da parte dell’Acta o del Comune era stato effettuato all’esterno del cancello della scuola, mentre all’interno del cancello  e sulle gradinate, tutto il personale della scuola si prodigava per lo spargimento del sale al fine di rendere accessibile la struttura.

Tale circostanza veniva immediatamente comunicata all’Acta da parte della Polizia Locale che sovraintende il posto, ma l’Acta interveniva solo quando già tutti i bambini erano entrati. Le ricordo che l’entrata nelle Scuole è dalle ore 8,10 alle 8,30 e mi sorprende che non si sia provveduto nei tempi necessari considerato che l’annuncio della riapertura delle scuole era stato comunicato in tempi più che utili.

Recatomi all’Acta per segnalare il tutto, si fingeva di ignorare il problema con effimere giustificazioni (“ma il ghiaccio era all’interno o all’estrerno del cancello?”, “Il sale deve fare il suo effetto, per cui è normale che vi sia ancora del ghiaccio…..”).

Ho avanzato richiesta, ai sensi della L. n. 241/90, della segnalazione per capire i motivi del mancato intervento dell’Acta e delle istituzioni comunali, prima dell’apertura delle scuole e mi auguro che Lei faccia altrettanto.

Sarebbe bello che nel Comune che Lei amministra, nelle varie aziende municipalizzate, in tutti i luoghi nei quali viene decisa la “res pubblica”, si discutessero e si risolvessero tutti i disagi che ogni giorno i cittadini sono costretti ad affrontare a causa delle carenze degli organi competenti”.