«Quello della ludopatia è un problema sociale e sanitario che non possiamo più permetterci di sottovalutare.
Oggi, in IV Commissione Consiliare Permanente, abbiamo avuto il piacere di ascoltare in audizione l’importante testimonianza dell‘associazione “Famiglie Fuori-Gioco”, rappresentata dalla dottoressa Roberta Santopietro, psicologa e presidente, e da Michele Cusato, ex presidente.
Una realtà consolidata e preziosa per il nostro territorio, che dal 2010 ad oggi ha sostenuto oltre 500 famiglie, vivendo esclusivamente del contributo volontario dei propri soci».
Lo dichiara il Consigliere Regionale di Azione e Presidente della IV CCP, Nicola Morea.
«L’associazione svolge un ruolo fondamentale non solo nella cura, ma anche nella prevenzione, con iniziative di sensibilizzazione e progetti nelle scuole, purtroppo non sempre accolti con la disponibilità che meriterebbero.
Per questo, intendiamo intercedere presso l’Ufficio Scolastico Regionale, affinché il tema trovi maggiore spazio all’interno dei percorsi educativi».
Il fenomeno del gioco d’azzardo colpisce indistintamente uomini e donne, di ogni fascia sociale, e inizia a manifestarsi già dagli 11 anni.
Prosegue il consigliere:
«È emerso con chiarezza come l’incidenza del gioco fisico sia ancora nettamente maggiore rispetto a quello online: un dato che ci indica dove concentrare subito gli sforzi.
Oggi la risposta delle istituzioni locali – Comuni e Aziende Sanitarie Territoriali – è ancora insufficiente.
L’associazione “Famiglie Fuori-Gioco” colma di fatto una lacuna sanitaria e istituzionale, collaborando costantemente con il Serd, ma è indispensabile attivare le giuste sinergie tra le Aziende Sanitarie, i Comuni ed il terzo settore».
«Come IV Commissione, riteniamo altrettanto prioritario ripristinare l’Osservatorio regionale sulla ludopatia, secondo quanto previsto dalla Legge Regionale, e rimettere mano alla norma, affinché possa rispondere con strumenti adeguati all’evoluzione del fenomeno.
Occorre, inoltre, una regolamentazione omogenea degli orari delle sale da gioco tra i diversi Comuni, così da evitare disuguaglianze e facili aggiramenti delle regole.
Prevenzione ed educazione sono la priorità, per fare in modo di intercettare la questione prima che diventi un problema sanitario.
È una responsabilità che la Pubblica Amministrazione deve assumersi senza esitazioni, mettendosi al fianco delle famiglie e delle associazioni che ogni giorno combattono questa piaga silenziosa ma devastante».




























