Al momento sono oltre un milione e mezzo gli italiani con più di 50 anni che non sono in regola con la vaccinazione obbligatoria.
I controlli per le sanzioni saranno fatti a campione e le multe saranno inviate dall’Agenzia delle entrate su segnalazione del Ministero della Salute.
La sanzione amministrativa pecuniaria sarà di 100 euro ed è prevista in uno dei tre casi che vengono descritti dal decreto.
In sostanza dovranno pagare una multa coloro che:
- dal Primo febbraio 2022 non hanno ancora iniziato il ciclo vaccinale primario;
- chi non ha effettuato la dose di completamento del ciclo vaccinale primario nel rispetto delle indicazioni e nei termini previsti con circolare del ministero della salute;
- coloro che non hanno effettuato la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario entro i termini di validità delle certificazioni verdi.
Prima dell’avviso di addebito, si riceverà una comunicazione di avvio del procedimento.
Si potrà decidere di pagare, oppure si avranno dieci giorni di tempo, a pena di decadenza, per inviare all’azienda sanitaria locale eventuali documenti per esenzioni o altre ragioni che possono aver determinato il rinvio dell’inoculazione della dose di vaccino.
In quest’ultimo caso si dovrà trattare di ragioni oggettive, assolute e documentate (come ad esempio l’assenza di slot disponibili nei tempi stabiliti per legge).
Ci sarà la possibilità, nel caso, anche di essere sentito dall’Ats o dall’Asl, ma non c’è comunque obbligo di convocazione dal parte dell’azienda sanitaria.
Entro gli stessi 10 giorni dalla comunicazione, il destinatario della possibile multa dovrà inviare una comunicazione all’agenzia delle Entrate in cui riferirà di aver mandato le proprie giustificazioni all’azienda sanitaria.
Entro altri successivi 10 giorni sarà proprio quest’ultima a dover comunicare alle Entrate se la sanzione va irrogata oppure no, in quest’ultimo caso chiudendo il procedimento.
Se l’azienda sanitaria considererà non idonee le ragioni esposte dall’interessato, l’iter andrà avanti.
Entro 180 giorni successivi, le Entrate notificheranno via Pec o raccomandata a/r all’interessato un avviso di addebito che avrà valore di titolo esecutivo.
Si legge in un’agenzia AdnKronos:
“Quindi chi paga solo dopo questa seconda notifica e non già dopo la prima si dovrebbe veder addebitate anche le spese per quest’ultima. Tuttavia, non è ancora chiaro come verrà interpretata la normativa nella prassi specifica di queste sanzioni”.
Il destinatario avrà 60 giorni di tempo per pagare oppure 30 giorni per presentare ricorso davanti al Giudice di pace.