Medinlucania e il Comitato acque lucane accendono i riflettori su una grande questione della Basilicata: l’acqua pubblica.
Venerdì 5 Gennaio 2024 terranno un articolato convegno a Senise, il comune dove c’è la più grande diga in terra battuta d’Europa, uno dei simboli della risorsa idrica lucana.
All’iniziativa parteciperanno esponenti delle istituzioni regionali e nazionali che si occupano del tema acqua e interverranno i sindaci dei comuni dove insistono le dighe, esperti e tecnici per far diventare centrale questo argomento valorizzando i bisogni dei lucani, dei territori e delle comunità locali.
Medinlucania e il Comitato acque lucane spiegano:
“Nel corso del convegno verranno approfonditi i limiti e gli errori compiuti dalla politica ed evidenziato quello che andava fatto, si poteva fare e non è stato fatto.
In particolare, si dibatterà della costituzione da parte del Governo Meloni della società Acque del Sud Spa che sostituirà l’Eipli nella gestione delle risorse idriche della Basilicata.
Per gli organizzatori del convegno, l’acqua è una risorsa naturale e preziosa della nostra regione e occorre impegnarsi per utilizzarla e custodirla con grande attenzione e farla diventare una ricchezza e un bene comune.
Le potenzialità idriche della Basilicata rappresentano un patrimonio unico della regione sul piano naturalistico e ambientale.
Un bene strategico che interessa tutto il territorio lucano e deve essere gestito a livello regionale e non da Roma.
In un contesto che vede la Lega che spinge per la sua “autonomia differenziata” e il governo che centralizza e decide esattamente il contrario estromettendo di fatto la Regione Basilicata dalla gestione dell’acqua pubblica”.
Sull’impostazione dell’iniziativa hanno rilasciato una dichiarazione congiunta Dino Nicolia di Medinlucania e Domenico Totaro del Comitato acque lucane:
“Organizziamo con grande piacere questa iniziativa insieme, perchè una tematica come l’acqua pubblica è l’essenza dell’attività civica che svolgiamo, del bene comune e della difesa dei territori e delle comunità locali.
L’acqua e i quattro fiumi della Basilicata sono il simbolo della regione, se si viene privati della possibilità di decidere, di pianificare la sua gestione e il suo utilizzo, sarebbe un atto molto grave sul quale tutti i lucani si dovrebbero interrogare e mobilitare.
Il convegno del 5 gennaio a Senise è stato organizzato proprio per dibattere di questi aspetti, entrando nel merito della questione in termini tecnici, amministrativi e politici”.