Molti i nodi ancora da sciogliere per l’istituzione dell’Area Marina Protetta.
Questa la sensazione a seguito del convegno organizzato Sabato 16 Settembre da “Prospettiva Maratea” che ha voluto soffermarsi su un tema annoso, legato al mare della perla del Tirreno.
Molto prudenti, rispetto agli entusiasmi dei relatori, le posizioni del Comitato di quartiere del porto.
Un evento, quello dedicato all’AMP, che a detta del Presidente Antonio Chiappetta, non ha reso chiare le reali intenzioni del progetto ambientale che vede ancora troppe ombre sulla zonizzazione, con il rischio di bloccare l’intera costa.
Afferma Chiappetta, Presidente del Comitato di quartiere:
“Il dibattito ha tralasciato di definire le zone interessate al vincolo che, se estese all’intero territorio, potrebbero non aumentare gli indotti ma paralizzarne il turismo marittimo.
È nel nostro pieno diritto, sviscerare tutte le problematiche e scenari futuri perché non può esserci risposto che il tempo è scaduto e che l’AMP si deve fare perché, ormai, è l’unica soluzione a tutti i problemi di Maratea.
I dubbi dei cittadini e naviganti di Maratea aumentano rispetto ai reali benefici del parco marino che se orientato lungo gran parte del litorale costiero potrebbe creare blocchi non più gestibili.
Le considerazioni del comitato di quartiere Porto sull’argomento AMP sono note e condivise da almeno un altro comitato di turisti che vengono a Matera da almeno trent’anni.
Secondo noi il mare di Maratea non ha bisogno di particolari tutele perché, a fronte di un mese scarso di “stress” nel periodo estivo ha tutto il tempo per rigenerarsi da solo.
Siccome l’area marina una volta istituita diventa irreversibile, bisogna andare con i piedi di piombo prima di decidere se, dove e come farla.
Quello che il Comitato auspica è una eventuale tutela su zone limitate, realtà che potrebbe consentire di valutare con attenzione potenzialità in merito alla gestione ed al reale ritorno turistico ed economico dell’iniziativa.
È per noi importante sapere che un’eventuale zonizzazione non riguardi l’intera costa, questo per vari ordini di motivi.
Primo: una zona limitata darebbe sicuramente, dopo un adeguato periodo, la conoscenza degli eventuali ritorni sia turistici che economici ed eventualmente della capacità di trattenere i propri giovani, laureati o meno, a Maratea.
Non ultima la possibilità di controllare da parte della capitaneria di Porto una zona ristretta.
Secondo: una diversa e ridotta fruibilità del mare, con ulteriori vincoli, che già esistono ma che tutti dimenticano, sarebbe penalizzante per il nostro territorio”.
Frenati dunque gli entusiasmi dei convegnisti pro parco, con un progetto, secondo i cittadini, ancora da dover discutere.