A POTENZA FA DISCUTERE QUESTO MANIFESTO: “È NATURALE RIMANERE PERPLESSI”

“Quando ci si interroga come comunità  su alcuni problema è perchè si  mette in conto di poter ottenere delle risposte.

Il dibattito scatenato da un manifesto affisso a Potenza dimostra la necessità di affrontare determinate tematiche, quali la violenza contro le donne tenendo presente il contesto ed il messaggio che si vuol  dare utilizzando  un opportuno linguaggio”.

E’ quanto afferma la presidente della Commissione regionale pari opportunità, Angela Blasi per la quale:

“è naturale rimanere perplessi rispetto ad un messaggio quale ‘Amore, ma se mi uccidi, dopo chi picchi?’, un messaggio che può e deve suscitare ribrezzo, una frase che se si decontestualizza ( è il titolo di un cortometraggio) corre il rischio di creare fraintendimenti pericolosi.

Non possiamo, infatti ,dimenticare di vivere in un mondo in cui, purtroppo, tante sono le donne vittime di violenza; un mondo che, aridamente disumanizzato, necessita di  rieducarsi alla cultura del rispetto.

Dobbiamo continuare a pretendere che si parli  della violenza contro le donne, che lo si faccia coralmente e non nei soliti spazi, che se ne  parli in maniera costruttiva e mai banale. Dobbiamo far si che tutta la comunità si renda conto che la violenza non è un problema solo delle donne , ma è un problema della società. Dobbiamo essere consapevoli che parlarne vuol dire soprattutto confrontarsi ed informarsi.

L’iniziativa a cui fa riferimento il manifesto potrà essere un’occasione utile per farlo.

Il linguaggio, oggi, può essere un elemento fondamentale per la battaglia contro la violenza, ma spesso può rappresentare anche un’arma inadeguata.

La nostra città ha dimostrato di essere attenta alla lettura dei messaggi e non ha mai lesinato critiche nel giudicarli.

Facciamo si, allora, che questo episodio possa servire per crescere culturalmente con la consapevolezza che le parole che si esternano sono importanti e possono essere pericolose se ostili”.

Voi cosa ne pensate?