Superbonus 110%, si cambia ancora? Ecco le ipotesi del Governo

Il Superbonus potrebbe subire ulteriori modifiche prima della sua naturale scadenza.

In queste ore prende sempre più piede l’idea di un bonus casa unico che vada a sostituire il 110.

È quanto si apprende da “QuiFinanza” che precisa come:

“l’intenzione della nuova premier sia quella di modificare il Superbonus ormai sembra essere assodato.

In che modo, però, non lo sappiamo ancora.

Come già anticipato sopra, l’agevolazione potrebbe essere rivista soprattutto per una questione di risorse a disposizione.

L’esecutivo non ha grandi margini di manovra da un punto di vista economico e, per trovare nuove risorse da investire sulle manovre di emergenza, l’ipotesi più probabile è che inizi a ridurre e/o rivedere qualcosa.

Con i soldi recuperati dalla riduzione degli sconti riconosciuti con il Superbonus, quindi, si potrebbero così finanziare altri interventi.

Per questo motivo, una delle possibilità che si sta facendo più strada è quella della riduzione delle aliquote.

In sostanza, oltre alle limitazioni già approvate (qui le novità introdotte dalla legge di bilancio 2022), i tecnici al governo potrebbero decidere per una percentuale di sconto unica e abbandonare il sistema a scaglioni.

Va ricordato, a tal proposito, che fino al 31 dicembre 2025 e salvo ulteriori interventi, il Superbonus oggi è riconosciuto pari al:

  • 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023;
  • 70% per le spese sostenute nel 2024;
  • 65% per le spese sostenute nel 2025.

Un unico bonus casa per sostituire il Superbonus: le proposte di modifica

Al momento, le proposte di revisione avanzate riguardo il Superbonus sono diverse.

Si è detto di voler continuare a sostenere il settore edilizio, ma con l’importante necessità di far quadrare i conti.

Così, stando alle ultime notizie, le proposte su cui il governo si starebbe confrontando pare siano le seguenti:

  • una riduzione dell’aliquota già dal prossimo anno, che potrebbe essere compresa tra il 65 e il 70-80% (fatti in ogni caso salvi i benefici per chi ha già avviato i lavori);
  • l’inclusione delle villette indipendenti e le abitazioni unifamiliari, che dal 30 settembre scorso sono state definitivamente escluse, ma con una riduzione dello sconto al 100% (invece che 110) e il rispetto di determinati requisiti (pare che si voglia estendere l’agevolazione solo alle prime case e/o a chi non supera specifici limiti reddituali).

Quella dell’agevolazione estesa che tiene conto del reddito e delle condizioni patrimoniali è inoltre un’idea che sembra aver aperto la strada a un’altra soluzione: l’accorpamento di tutti i bonus edilizi, compreso il Superbonus, in un unico bonus casa.

Non è la prima volta che di questa eventualità si parla, al contrario.

Già in passato la destra si era fatta portavoce di una modifica al sistema delle agevolazioni edilizie che semplificasse i procedimenti di richiesta, riconoscimento e assegnazione con una unificazione delle aliquote e una razionalizzazione dei bonus.

Tutte queste, tuttavia, rimangono al momento delle ipotesi.

I termini e le modalità con cui l’esecutivo di Meloni deciderà di cambiare il Superbonus saranno probabilmente più chiari nelle prossime settimane.

Senza nemmeno la bozza dei testi della prossima legge di bilancio rimane difficile fare delle previsioni certe”.