AVIGLIANO: BRUTTE NOTIZIE IN ARRIVO PER ALCUNI LAVORATORI DI QUESTA AZIENDA

Brutte notizie in arrivo per 7 dipendenti della Lucart di Avigliano (PZ), l’annuncio è stato dato dalle sigle sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil  e dalla rsu aziendale.

Nel comunicato stampa dei sindacati si legge:

“È con grandissimo rammarico e preoccupazione che riceviamo, nel corso di un incontro tenutosi nella giornata del 30 ottobre scorso, tra le scriventi e la rappresentanza di Lucart, la comunicazione aziendale di ulteriori 7 esuberi nello stabilimento della cartiera di Avigliano, determinati dal prossimo trasferimento di una linea di produzione dalla sede lucana a quella lucchese.

Per i sindacati di categoria, per le rappresentanze aziendali e per i lavoratori, si tratta di una decisione inaccettabile, soprattutto perché la stessa giunge al termine di un processo di riorganizzazione in corso dal 2015, nel corso del quale i lavoratori hanno già sostenuto sacrifici non irrisori.

Ricordiamo, infatti, che risale al dicembre 2015 l’apertura formale di una crisi con l’annuncio di 18 esuberi e lo smantellamento di una parte importante delle attività di produzione.

In seguito all’accordo siglato allora tra Sindacati e azienda, con la mediazione della Regione Basilicata, si concordò un processo di riorganizzazione che avrebbe dovuto fare di Avigliano il Polo integrato della lavorazione dell’Airlaid.

A nostro giudizio, gli esuberi oggi annunciati, sono determinati dal mancato rispetto da parte dell’azienda di alcuni degli impegni assunti in quella sede.

Preoccupa, inoltre, la mancanza di un piano industriale che veda la messa in campo di investimenti per un vero rilancio dello stabilimento di Avigliano, in assenza dei quali, il timore concreto è che, in un futuro nemmeno troppo lontano, gli esuberi possano essere ben maggiori.

I sindacati hanno immediatamente proclamato lo stato di agitazione e richiesto la convocazione di un tavolo istituzionale in Regione Basilicata, riservandosi di agire ogni iniziativa a tutela dei livelli occupazionali”.