Conte a Potenza! De Luca preoccupato: “Ogni anno circa 3000 nostri giovani emigrano per andare a cercare lavoro”

Nella tarda mattinata di oggi il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte è arrivato a Potenza.

Dopo la visita in Prefettura, il Premier è stato accolto al teatro Stabile dai 131 sindaci dei comuni lucani.

Ecco il discorso del Sindaco di Potenza Dario De Luca:

“Illustrissimo signor Presidente,

benvenuto nella Città di Potenza, il capoluogo di regione della Basilicata.

È per noi tutti motivo di grande onore ospitarLa nel teatro Stabile, piccolo gioiello della nostra Città.

Percepiamo questa sua visita come un motivo di grande attenzione del Governo da Lei presieduto nei confronti della nostra regione e di questo Le siamo profondamente grati.

In questo mio breve indirizzo di saluto, signor Presidente, vorrei farLe presente la nostra grande preoccupazione per il processo di spopolamento della nostra terra.

Ogni anno circa tremila nostri giovani, perlopiù diplomati e laureati, emigrano per andare in cerca di lavoro nel Nord Italia o all’estero, non avendo concrete prospettive di trovare un impiego nella loro regione.

Si tratta di un fenomeno ormai consolidato, direi quasi strutturale, che sta depauperando in maniera visibile il nostro territorio dal punto di vista demografico.

Sono già numerosi i nostri comuni in via di estinzione e anche la nostra Città capoluogo sta soffrendo per questo motivo.

Il mio, signor Presidente, è un grido di allarme che Le rivolgo sia come Primo cittadino, sia come padre: bisogna urgentemente fare qualcosa affinché si creino posti di lavoro per i nostri giovani e per coloro che, non essendo più giovani, il lavoro lo hanno perso a causa della crisi.

Riteniamo, a solo titolo di esempio, che non sia più tollerabile che le compagnie petrolifere che estraggono il greggio nella nostra regione, spesso inquinando le nostre matrici ambientali quali le falde acquifere e l’aria, non garantiscano né posti di lavoro per noi né investimenti adeguati per creare posti di lavoro.

Riteniamo altresì che si debba impostare una nuova politica industriale nel Mezzogiorno, facendo tesoro dei fallimenti del passato, per non commettere più gli errori che hanno impedito l’industrializzazione dei nostri territori.

Infine, signor Presidente, desidero farLe presente una nostra profonda preoccupazione per la questione della autonomia delle Regioni, che è all’attenzione del suo Governo.

Pur comprendendo le istanze autonomistiche delle regioni del Nord, vorremmo che il Mezzogiorno venisse adeguatamente tutelato, nella consapevolezza che se prevalesse l’egoismo delle regioni più ricche del Paese, per noi sarebbe la fine.

Il Mezzogiorno non va abbandonato, ma va invece utilizzato come una risorsa che, se adeguatamente rafforzata, può dare un importante slancio al progresso dell’intero Paese.

Grazie signor Presidente”.