Derby Potenza-Matera, atti vandalici al Viviani: ecco per chi è stato chiesto il divieto di ingresso allo stadio

Dopo il derby Potenza-Matera di Sabato 17 Novembre e i conseguenti atti vandalici nei bagni riservati agli ospiti biancoazzurri dello Stadio Viviani di Potenza, arrivano i diversi commenti tra cui quello di Francesco Ghirelli, Presidente Lega Pro, che dichiara:

“E’ inaccettabile rovinare una festa dello sport con migliaia di tifosi e tante famiglie sugli spalti.

Non è accettabile che l’immagine di una partita, di un derby contraddistinto da una sana competizione venga macchiata da “delinquenti” che vogliono distruggere la magia del calcio e del campionato serie C delle tradizioni.

Auspico che il Matera Calcio applichi quanto previsto dalla normativa e applichi il codice di gradimento come hanno fatto altri club di Lega Pro, con il divieto di ingresso allo stadio di chi “distrugge“ il calcio, e che la giustizia faccia il suo corso.

Se il Comune di Potenza farà richiesta danni, se ci sono gli elementi, la Lega Pro sarà al fianco del Comune di Potenza.

La Lega Pro sta lavorando in sinergia con l’Osservatorio per le Manifestazioni Sportive, affinché gli stadi siano luoghi di sport per la tifoseria sana e per riportare i bambini e le bambine allo stadio.

Sulle regole non ci sarà mediazione”.

La risposta del Presidente del Matera Calcio, Rosario Lamberti, non si è fatta attendere e in una lettera destinata a Ghirelli scrive:

“Egregio Presidente,

Colgo questa occasione per confermarle una mia visita non appena me ne darà l’opportunità per dare risposta alle sue giustissime e legittime domande, limitandomi in questa occasione a scriverle.

Servono a ricordare a me stesso alcuni episodi di cui sicuramente lei non è a conoscenza e che hanno caratterizzato il periodo pre-derby Potenza-Matera:

Mi riferisco al primo fatto risalente a due settimane fa allorquando un gruppo di tifosi del Potenza ha assalito un mini-bus occupato da due famiglie materane e composto da due giovani diciottenni, una signora ed un signore entrambi ultrasessantenni; tutto questo è stato denunciato alle autorità competenti ed è servito, durante il derby ai tifosi del Potenza per definire “infami” gli ospiti materani, quasi fosse reato rivolgersi alle Forze dell’ Ordine, deridendo, e son convinto che questo Lei non lo condividerà,  la Polizia di Stato con una coreografia offensiva rivolta al “113” e che sicuramente lei ha avuto modo di osservare seguendo l’incontro di calcio del quale ha nelle sue note correttamente dettagliato lo svolgimento.

Serve sempre a ricordare a me stesso le offese rivoltemi che caratterizzano ma non legittimano il comportamento di tifosi nonché a mia madre purtroppo scomparsa un solo anno fa.

Anche questo nel calcio ci sta ma non mi sembra che abbia caratterizzato in positivo il derby o come lei meglio definisce “la festa del derby”.

Anche di questo, opportunamente, ritengo, qualcuno non l’abbia informata ma, ancor più stravolgendo e bypassando la normativa del Codice Giustizia Sportiva Art. 12 comm. 8-9 che recita testualmente: è fatto divieto assoluto ai tesserati di contatto con i tifosi, nel caso de quo la società ospitante Potenza Calcio costringeva tutta la dirigenza, me in primis, a seguire il match dal settore ospiti, senza nemmeno un servizio di steward per preservare l’incolumità della dirigenza tutta.

Tutto questo è stato da me accettato di buon grado proprio perché conosco l’educazione comportamentale dei tifosi del Matera, che anche con un eventuale risultato negativo mai si sarebbero rivolti verso di me in modo irriguardoso.

Mi dispiace che di tutto questo Lei non sia stato informato così come della superficialità con cui si è gestita l’uscita dallo stadio da parte dei tifosi del Matera che essendo allocati nei pressi della sala stampa e degli spogliatoi inevitabilmente ne hanno approfittato per vivaci scambi di opinione con i tifosi potentini e con insoliti steward che hanno violentato il loro compito indossando sciarpe e vessilli inneggianti il Potenza Calcio e che potevano sembrare ai più motivo di provocazione. Anche di questo Lei non è stato informato correttamente.

A tutte queste provocazioni i maturi e corretti tifosi del Matera non hanno risposto e in verità fino a quando mi sono trovato tra di loro si sono limitati ad urlare a squarciagola a favore della propria squadra, dei propri calciatori e del proprio allenatore.

Circa poi il tanto pubblicizzato, ma mi consentirà, periodico e non giustificabile assalto ai servizi igienici, che in 42 anni di professione giornalistica ho avuto modo di criticare attraverso organi di informazione televisivi e di stampa su tutti i campi d’Italia, non ho mai letto in quelle circostanze una sua nota di condanna o di altri presidenti di Lega dell’ epoca, e le chiedo, a tale proposito, di verificare se sono state osservate le norme stabilite dall’ Osservatorio per le manifestazioni sportive, che prevedono sopralluogo al settore ospite con foto prima di ogni match.

Una sua eventuale richiesta di indagine e di verifiche di tale obbligatoria osservanza potrebbe essere la risposta ideale allo spregevole presunto episodio di atto vandalico.

Penso che continuare in corrispondenza di stampa o televisiva su fatti estranei alla semplice partita di calcio non possa far altro che alimentare quello che io ritengo già trasceso in  “odio calcistico” tra due tifoserie anche per la gara di ritorno che pure dovrà disputarsi a Matera.

Auspico, pertanto, da parte sua un atteggiamento distensivo riconoscendoLe la dote della saggezza così come mi è stata presentata dall’Irpino Igino Iacovacci.

In attesa di poterla incontrare al più presto e invitandoLa sin da ora ad assistere alla gara di ritorno tra Matera e Potenza, che sarà anche l’occasione per farle visitare la CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA, porgo i miei più sportivi e cordiali saluti”.