DRAMMATICA SITUAZIONE PER QUESTI DISABILI LUCANI: DOVRANNO PAGARE PER OTTENERE ASSISTENZA

I disabili lucani dovranno contribuire economicamente alle spese relative alle terapie e cure di cui hanno bisogno e per le quali ricevono assistenza domiciliare e non.

I segretari di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Roberta Laurino, Pasquale Locantore e Antonio Guglielmi, comunicano al Presidente della Giunta Regionale di Basilicata, all’Assessore Regionale Salute, al Direttore Generale del Dipartimento Salute, al Direttore Generale dell’ASP Potenza (Azienda Sanitaria locale di Potenza) e al Direttore Generale ASM di Matera (Azienda Sanitaria locale di Matera), le loro perplessità riguardo la scelta di applicare la compartecipazione sulle prestazioni nei confronti dei disabili nelle strutture residenziali o semiresidenziali.

Nella nota delle sigle sindacali si legge:

“Le scriventi organizzazioni esprimono forti preoccupazioni per la decisione della Regione di applicare sulle prestazioni nei confronti dei soggetti disabili in internato e semi internato la “compartecipazione” economica del 30% per i trattamenti in strutture residenziali o semi residenziali, (ex art.26/legge 833/78).

Si tratta di un provvedimento insostenibile che avrebbe un impatto drammatico sugli utenti e le loro famiglie, molte delle quali in condizioni economiche disagiate, che sarebbero costrette ad interrompere i trattamenti.

La decisione della Regione, inoltre, avrebbe un impatto devastante anche sugli enti che operano in questo settore, che sono già alle prese con situazioni finanziarie estremamente precarie.

Basti solo pensare che l’AIAS di Potenza ha accumulato vari mesi di arretrato nel pagamento degli stipendi.

Occorre aggiungere che le tariffe per queste prestazioni sono ferme all’anno 2009.

Bisogna ancora sottolineare che è inconcepibile che ad una famiglia che ha intrapreso un trattamento con le vecchie regole, mentre è in corso lo stesso trattamento, si cambiano le condizioni economiche.

Inoltre, molto probabilmente, i comuni, in caso di indigenza delle famiglie, dovrebbero sostituirsi nella quota del 30% ignorando questa norma e, comunque, se non contempla nei loro bilanci, non potranno farvi fronte.

Alla luce di quanto evidenziato, pertanto, FPCGIL, CISLFP e UIILFPL, chiedono alla Regione di sospendere il provvedimento e chiedono l’apertura immediata di un tavolo di confronto per trovare una soluzione ragionevole alla complessa problematica.

Allo stesso tavolo la Regione dovrebbe coinvolgere la Direzione dell’INPS che eroga gli assegni di invalidità e accompagnamento”.