La Basilicata frana! Sindaco del potentino lancia un appello: “Con le fasce addosso esigiamo più rispetto”

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Il Sindaco di Sant’Angelo le Fratte (PZ), Michele Laurino, esprime piena solidarietà al collega Sindaco di Pomarico che ha visto parte del centro storico sgretolarsi a causa di una terribile frana.

Laurino ha dichiarato:

“Oggi (nonostante i progetti definitivi ed esecutivi che ogni comune ha segnalato e candidato da ormai un decennio a questa parte sia al ministero che alla Regione Basilicata) non possiamo più attendere e pensare.

Ancora oggi nei Comuni lucani ci sono strade chiuse (contrade completamente isolate da anni) e abitazioni sgomberate, con cittadini senza la propria abitazione e con un territorio pieno di dissesti idrogeologici segnalati.

Noi Sindaci ci sforziamo di valorizzare i nostri Comuni anche a livello turistico ma, purtroppo molte volte mostriamo il nostro territorio da terzo mondo, soprattutto per quanto riguarda la viabilità dissestata.

Tutto questo con la consapevolezza che questa Regione ha in dotazione finanziaria circa 150.000.000 di Euro sul dissesto idrogeologico, se non di più.

Il governo regionale degli ultimi cinque anni si è dimostrato incapace di programmare e spendere quei finanziamenti a disposizione che altre regioni hanno distribuito sui loro territori cercando di fare prevenzione e non solo emergenze come sta accadendo nella nostra regione (vedasi Pomarico ecc.).

Ormai viviamo queste offese tutti i giorni, invito tutti i sindaci a spogliarsi del colore politico ed essere solidali, ribellandoci di fronte a questo immobilismo.

Questa regione ha messo in ginocchio i nostri Comuni al punto tale da non potere fare neanche attività di manutenzione ai nostri territori nonostante i Milioni di Euro, tra fondi Europei e Ministeriali in dotazione.

Com’è mai possibile che in questa Regione si è diventati più poveri con i soldi?

Purtroppo la classe politica di questo Governo Regionale è inconsapevole del peggioramento delle condizioni in cui ci troviamo a operare noi sindaci, soprattutto dei Comuni più piccoli.

Ci troviamo a lottare tutti i giorni con le ristrettezze di bilanci sempre più magri, dobbiamo affrontate esigenze che la crisi non ha fatto altro che aumentare.

Poi ci sono le responsabilità pesantissime alle quali noi Sindaci dobbiamo rispondere, anche sotto il profilo penale: immaginate se il Sindaco di Pomarico non avesse avuto la lungimiranza di far sgomberare i cittadini di quelle abitazioni a cosa sarebbe andato incontro?

Il sindaco, specie quello di un piccolo Municipio, è chiamato a garantire di fatto la reperibilità 24 ore al giorno e sette giorni su sette, altrimenti sono guai.

Solo la passione per la politica ci ha spinto a candidarci, ma è sempre più difficile accalorarsi per qualcosa che perde sempre di più significato.

Oltretutto, fino a qualche anno fa, quando la politica era anche un cursus honorum, fare il sindaco di un piccolo centro rappresentava la tappa obbligata per chi era ambizioso e voleva fare carriera.

Oggi può bastare anche solo associarsi a un blog per approdare in Parlamento.

Allora perchè impelagarsi in un ginepraio di 5 anni con tanti rischi, poche soddisfazioni e nessuno sbocco?

Ecco perché ci si ritrova in questa situazione.

Se non si interverrà in qualche modo, tale situazione è destinata a peggiorare.

Bisognerebbe rifletterci.

Noi sindaci unici custodi dei territori rappresentiamo il grado istituzionale più vicino ai cittadini, con le fasce addosso esigiamo solo più rispetto, così come noi tutti i santissimi giorni lo facciamo nei confronti degli altri”.