Mattarella firma il decreto Milleproroghe ma con riserve. Ecco i punti contestati

Il decreto Milleproroghe interviene su più aspetti, dai mutui per i giovani allo smart working e alla ricetta elettronica passando per le concessioni balneari.

Punto questo tra i più controversi.

Riporta Today i dettagli della vicenda:

“In particolare il decreto proroga di un anno, al 31 dicembre 2024, le attuali concessioni balneari.

Data che può slittare al 31 dicembre 2025 per i Comuni alle prese con “difficoltà oggettive” per chiudere le gare.

Prorogato a fine luglio il termine per l’adozione del “sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici”, ovvero la mappatura delle spiagge e non solo.

Nasce un tavolo tecnico presso la presidenza del Consiglio per definire il concetto di “scarsità della risorsa naturale disponibile” a cui il governo vorrebbe agganciare le nuove gare.

Fino all’adozione del decreto legislativo che dovrà fissare i principi delle nuove gare, i Comuni non potranno emanare i nuovi bandi di assegnazione delle concessioni.

I rilievi di Mattarella sono molti.

Intanto contesta il metodo: cioè usare il Milleproroghe come

‘contenitori dei più disparati interventi normativi.

Verrebbe in tal modo palesemente violato il requisito dell’omogeneità di contenuto che la Corte costituzionale ha, in più occasioni, ritenuto oggetto di tutela costituzionale e al rispetto del quale ho ritenuto di richiamare i Governi e il Parlamento della precedente legislatura’.

E poi esamina nel dettaglio i nodi critici.

Ecco perchè la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al decreto Milleproroghe è arrivata, ma con riserve.

Il provvedimento è stato approvato da Camera e Senato ma, come ampiamente previsto, il Colle solleva dubbi su metodo e merito.

In particolare per le norme che interessano le concessioni demaniali.

Scrive il presidente della Repubblica in una lettera ai presidenti del Consiglio, Giorgia Meloni, del Senato Ignazio la Russa, e della Camera, Lorenzo Fontana, che accompagna la promulgazione della legge di conversione del decreto:

‘Quanto alle modifiche approvate in materia di concessioni demaniali è evidente che i profili di incompatibilità con il diritto europeo e con decisioni giurisdizionali definitive accrescono l’incertezza del quadro normativo e rendono indispensabili, a breve, ulteriori iniziative di Governo e Parlamento.

Sarà infatti necessario assicurare l’applicazione delle regole della concorrenza e la tutela dei diritti di tutti gli imprenditori coinvolti, in conformità con il diritto dell’Unione, nonché garantire la certezza del diritto e l’uniforme applicazione della legge nei confronti dei soggetti pubblici e privati che operano in tale ambito’.

Mattarella rileva poi:

‘una copertura finanziaria insufficiente in proiezione temporale che, al fine di assicurare il pieno rispetto dell’articolo 81 della Costituzione (disciplina le regole essenziali del bilancio dello Stato, ndr) dovrà essere integrata con il primo provvedimento legislativo utile'”.