POTENZA: AD UN ANNO DALL’INCONTRO CON PAPA FRANCESCO, L’EMOZIONE E LA RABBIA DEI DISOCCUPATI “INVISIBILI”

E’ già passato un anno ma per i disoccupati potentini del presidio “Invisibili” il ricordo di quell’emozione grandissima non è sbiadito con il tempo.

Un incontro, quello con Papa Francesco, che ha riempito i loro cuori di gioia, ma anche di speranza per la difficile situazione lavorativa che da anni stanno vivendo, cercando in tutti i modi di far sentire la propria voce.

Non si arrendono gli “Invisibili” anche dopo aver visto il loro Gazebo distrutto.

Come una famiglia che affronta unita le sfide della vita, così questo gruppo ha raccolto le forze e, ricostruendo il noto simbolo della lotta, ha dato nuova linfa alla propria “missione”, facendo sempre riferimento alle parole di speranza dell’amato Pontefice:

“Pregate e Lottate per i vostri diritti senza Mollare”.

Proprio in occasione dell’Anniversario della visita a Papa Francesco, il presidio ha ricordato:

“Oggi 28 Settembre è già passato un anno preciso da quando fummo accolti in udienza a Piazza San Pietro da Sua Santità Papa Francesco, accompagnati dal Vescovo Monsignor Salvatore Ligorio e da Don Salvatore Dattero, parroco di Avigliano.

Per noi quello è stato un giorno memorabile, un giorno scritto nella nostra storia che rimarrà sempre impresso nei nostri cuori.

Eravamo tutti emozionati, tutti pensavano che non saremmo stati capaci di affrontare l’incontro con il Santo Padre e che avremmo fatto scena muta.

Invece, quando è arrivato il momento, man mano che Francesco ci veniva incontro, i nostri cuori si sono aperti.

E’ stata davvero tanta l’emozione, ci siamo salutati come vecchi amici, subito c’è stato feeling.

Gli abbiamo consegnato i nostri regali: la maglietta del presidio degli INVISIBILI, un libro della nostra amata terra, la “Basilicata”, ed una lettera dove (in poche righe) c’era scritta la nostra storia, il nostro grido di dolore sociale, “La perdita del lavoro”.

Dopo averci ascoltato, Papa Francesco ha rivolto un appello alle istituzioni politiche dicendo:

“Mi auguro che l’attuale congiuntura occupazionale possa trovare una positiva soluzione, mediante un incisivo impegno da parte di tutti, per aprire vie di speranza”.

Poi rivolgendosi a noi ha detto:

Pregate e Lottate per i vostri diritti senza Mollare“.

Queste parole ci hanno rincuorato e stimolato ad andare avanti più forti di prima.

Oggi è trascorso un anno da quell’incontro e le cose non è che siano cambiate in meglio. Siamo ancora al punto di partenza. Ci hanno distrutto il presidio, smantellandoci il gazebo e buttato per aria tutto il nostro archivio storico di articoli.

Bene, noi siamo stati capaci di rimboccarci le maniche e di tirarlo di nuovo su, più grande e più solido di prima a dimostrazione che noi siamo determinati, siamo alla ricerca di un lavoro, siamo alla ricerca del nostro futuro, il futuro delle nostre famiglie.

In questo anno si è discusso di “R.M.I” un po’ più assiduamente degli ultimi due anni, tant’è che diverse volte hanno dato delle date di partenza, ma ahinoi, tutte queste date hanno abortito l’avvio.

Ogni volta trovano scuse per giustificare la loro incapacità nel governare.

Non parliamo poi dei tirocini formativi “detti T.I.S.”, anche quelli sono un’altra piaga.

Una volta finito il mese, per ricevere il misero compenso, ci fanno aspettare dai 20 ai 30 giorni. Eppure ci avevano detto che l’eliminazione delle due agenzie APOFIL ed AGEFORMA, le cose si sarebbero sveltite.

Con la creazione della nuova agenzia regionale LAB, non essendoci più tanti passaggi, la cosa sarebbe stata molto più veloce, ed invece il risultato non è cambiato.

La realtà dei fatti è che sono dei “PINOCCHI”, sanno solo vedere come fare per aggiustarsi i vitalizi a fine mandato.

Questa è gente senza scrupoli, non hanno pietà per nessuno. Fra qualche mese ci saranno di nuovo le elezioni, ricordiamoci gente chi abbiamo votato e cosa hanno fatto per noi”.

Parole forti che, a distanza di un anno, non hanno trovato ancora il giusto conforto richiesto.

Ci auguriamo che presto la situazione possa risolversi e che le parole di Papa Francesco siano davvero la carica e la speranza di quanti (come i nostri disoccupati) affrontano questa annosa situazione.