Potenza: “strade rotte, parcheggi selvaggi e verde pubblico talmente mal tenuto da deperire. Di chi è la responsabilità?”. La denuncia di una cittadina che vive fuori ma torna spesso nella nostra città

Riceviamo e pubblichiamo la denuncia di una nostra lettrice:

“non posso che condividere con Voi l’amarezza che provo, da potentina residente altrove ma profondamente legata alla propria città, nel constatare quanto stia peggiorando la qualità della vita e dell’ambiente qui a Potenza.

Ogni volta che vi faccio ritorno (con cadenza mensile perchè ho qui una madre anziana e due dei miei fratelli) non ho il piacere di vedere nulla di “sistemato”.

Le strade continuano ad essere rotte, non manutenute, asfaltate a “pezzi”, invase da spazzatura di ogni tipo.

Il verde pubblico è talmente mal tenuto da deperire.

I parcheggi sono selvaggi senza rispetto della segnaletica e dei cittadini stessi.

Mi chiedo se questa involuzione dipenda da un impoverimento culturale.

Ma poi percepisco quel meraviglioso fermento che resiste e caratterizza – sebbene troppo spesso sotto tono – la nostra gente.

I ragazzi creano, sognano, non si arrendono.

E allora di chi è la responsabilità di questa bruttura?

A chi dare la colpa (perchè si tratta quasi di un reato!) di far crescere i ragazzi nello sporco e nel non ordine, di mostrare loro quanta incuria possa esserci nel pubblico?

MI viene in mente ogni volta la “teoria delle finestre rotte” e il suo precipitato: un popolo che vive ne bello, amerà il bello e farà il bello nella sua vita.

E Potenza cosa farà? Anni di lassismo e grave incuria dove porteranno la mia città?

Ed ecco il grande tema (di cui mi occupo anche per lavoro): i fragili. Gli anziani, i disabili, a Potenza, come vivono? Giungo in una stazione del capoluogo di regione in cui da anni non esiste un passaggio disabili: bisogna avvisare e concordare il servizio. E questo è solo il saluto all’arrivo.

Vi inviterei a documentare in un video come un disabile in carrozzina possa condurre una vita dignitosa e autonoma in città; come una madre possa godere di una passeggiata con la carrozzina del bimbo; e come i nostri anziani insicuri nella deambulazione possano uscire in sicurezza.

Vi chiedo di percorrere (idealmente con me e mia madre di 88 anni) la passeggiata che va da via degli Oleandri a via Vaccaro fino a viale Dante: troverete marciapiedi fatiscenti, sporcizia, rami pungenti e pericolosi, buche, mancati passaggi pedonali, e tanta tanta spazzatura.

Un occhio preciso alla scala che porta da via Vaccaro alla scuola sottostante: come si fa a non riordinare l’ambiente in cui passano i nostri ragazzi?

Chi avrà cura di loro?

Carissimi, ecco il mio sfogo.

Le immagini sarebbero state troppe per allegarle.

Constaterete di persona: non c’è pericolo che la situazione cambi nel breve periodo.

Promuoviamo il bello”.