Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Fim Fiom Uilm Fismic:
“Nella tarda mattinata di ieri si è tenuto un nuovo incontro sulla vertenza che coinvolge i lavoratori della Smartpaper, con particolare riferimento al cambio d’appalto delle attività svolte per Enel Energia.
Un incontro da cui, purtroppo, non è emerso nessun elemento nuovo: la situazione nonostante gli sforzi dei sindacati e della politica resta ferma e la mancanza di risposte da parte dei soggetti coinvolti sta generando crescente preoccupazione tra i lavoratori.
La nuova RTI aggiudicataria si è chiusa in un silenzio ingiustificabile, richiamando la cosiddetta “*clausola di raffreddamento” del settore telecomunicazioni e l‘imminente convocazione di un tavolo ministeriale.
Tuttavia, ricordiamo che quel tavolo – nato congiuntamente con tutte le organizzazioni sindacali – ha l’obiettivo di affrontare in modo complessivo le criticità dei dodici lotti, e non si limita alla sola questione lucana o alla numerica dei lavoratori coinvolti nell’appalto Enel.
Le organizzazioni sindacali chiedono risposte immediate sulla territorialità della sede (Potenza) e sul rispetto del trattamento economico complessivo dei lavoratori.
Enel, dal canto suo, è stata nuovamente richiamata alle proprie responsabilità: da tempo chiediamo di poter accedere ai documenti di gara, indispensabili per verificare le reali condizioni di aggiudicazione e comprendere la sostenibilità complessiva delle attività.
Ad oggi, però, mancano trasparenza, chiarezza e responsabilità — elementi imprescindibili per qualsiasi percorso di confronto serio.
Abbiamo inoltre ribadito alla Smartpaper la necessità di un atteggiamento responsabile e di un piano di investimenti concreti sul territorio.
Negli ultimi anni, il gruppo Indra ha già chiuso le sedi di Matera e Smartest e ora paventa la possibile chiusura anche della sede di Tito, comunicata soltanto alla vigilia dell’incontro odierno.
Una scelta che giudichiamo inaccettabile, soprattutto in una fase così delicata, e su cui pretendiamo immediate garanzie occupazionali.
Le organizzazioni sindacali non parteciperanno a nessun altro incontro convocato da Smartpaper; riteniamo infatti che la stessa debba prima comunicare ufficialmente la non chiusura del sito di Tito.
Solo dopo tale conferma, FIM, FIOM, UILM e FISMIC saranno – come sempre – pronte al confronto costruttivo per la salvaguardia del lavoro e del territorio
I lavoratori che rimarranno all’interno di Smartpaper vivono una condizione di forte incertezza: i volumi di attività – in particolare quelli legati a SEN , SVR ed e-distribuzione – si sono ridotti drasticamente, tanto da costringere molti dipendenti a utilizzare ferie e permessi per coprire giornate senza lavoro.
Questa situazione non è più sostenibile.
Per questo motivo, FIM, FIOM, UILM e FISMIC chiedono con forza che Smartpaper e Indra aprano immediatamente un tavolo sindacale permanente, volto a garantire la continuità produttiva e occupazionale e a individuare soluzioni condivise e durature.
In attesa della convocazione ufficiale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), chiediamo che Smartpaper fornisca risposte chiare sulla conferma della sede di Tito e sulla tenuta occupazionale complessiva.
In caso contrario, le organizzazioni sindacali metteranno in campo tutte le iniziative necessarie a tutela del lavoro e della dignità dei lavoratori.
Il lavoro è crescita, sviluppo e futuro: in una terra già segnata da troppe crisi, non possiamo accettare nuove chiusure e nuovi licenziamenti.
Chiediamo invece nuove opportunità, formazione e valorizzazione professionale, perché dopo vent’anni di impegno e professionalità, i lavoratori meritano di continuare ad essere protagonisti del proprio futuro”.





























