Basilicata, “declassate le Acque di questo Lago lucano: “non c’è più tempo da perdere, peggiora di anno in anno”! L’appello

Sulle acque del Lago Pertusillo declassate si esprime il sindaco di Spinoso, Lino De Luise:

Bisogna studiare le cause e trovare le soluzioni facendosi protagonisti dei processi che avvengono e sapere dove si va a parare”.

Il sindaco di Spinoso nella giornata di ieri ha inviato una lettera:

  • all’assessore regionale all’Ambiente ed energia, Cosimo Latronico,
  • al direttore generale del’Arpab, Donato Ramunno,
  • al presidente della Giunta regionale, Vito Bardi,
  • al sindaco di Grumento Nova, Antonio Imperatrice,
  • al sindaco di Montemurro, Senatro Di Leo,
  • al presidente del Parco nazionale dell’Appennino Lucano – Val d’ Agri Lagonegrese, Giuseppe Priore.

De Luise da sindaco del territorio del Lago chiede ufficialmente la convocazione urgente di un tavolo tecnico propedeutico alla Conferenza dei servizi del Pertusillo “alla luce delle ultime campagne di indagini sulla qualità delle acque conseguenti alla parossistica fioritura algale che dura da mesi e del declassamento delle acque proposto da Arpab da A2 ad A3”.

Per il primo cittadino di Spinoso:

non c’è più tempo da perdere perché da anni assistiamo a uno scenario preoccupante con peggioramenti negli anni.

Chiarisco di non chiedere soluzioni immediate, bisogna elaborare una strategia comune, con un linguaggio ed un metodo comune, una condivisione in tempo reale dei dati come delle domande.

È necessaria quindi l’elaborazione di azioni sia di intervento ambientale a lungo termine, che di comunicazione e programmazione non solo istituzionale ma anche politica, coinvolgendo attivamente tutti gli stakeholders.

Chiediamo alla Regione e all’Arpab l’elaborazione di un piano strategico sul Pertusillo che porti ad un Accordo quadro con Programmi d’ Azione e di Obiettivi con autorevolezza, credibilità, democrazia, partecipazione e trasparenza in tempi ragionevolmente veloci e con modalità inclusive.

Il Pertusillo non è solo un serbatoio di accumulo, ma un Lago e una zona SIC, all’interno del Parco nazionale dell’Appennino Lucano, che rappresenta un vero e proprio santuario dell’acqua.

Un giacimento di biodiversità che è patrimonio di tutti, che è immagine turistica e paesaggistica, che è un formidabile attrattore.

I danni di questo stato di cose stanno impattando pesantemente sulle comunità locali che su di esso si affacciano e su di esso vorrebbero programmare ed investire oltre che sulle comunità che utilizzano le sue acque sia per irrigazione che per uso potabile.

Siamo certi di un riscontro celere dalla Regione e dalle istituzioni coinvolte”.