Basilicata: “quali sono le materie per chiedere l’autonomia?”, a dirlo…

Le Regioni reclamano autonomia nell’offerta dei servizi e, soprattutto, nella gestione del personale e nelle risorse assegnate.

Dopo Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna ecco quanto emerso dall’intervento del  presidente del Consiglio regionale Carmine Cicala, presente oggi in Aula, sul tema del regionalismo differenziato, rispetto ai temi discussi recentemente a Cernobbio nel convegno su “Il ruolo della dimensione regionale nell’evoluzione del mosaico territoriale italiano”:

“Quali sono le materie per le quali chiedere l’autonomia?

E ancora, è giusto che dal di fuori si decida per noi, per i lucani e per la Basilicata come gestire le risorse energetiche o la sanità?

E’ giusto che la nostra regione partecipi alle funzioni amministrative del territorio insieme allo Stato?

E’ giusto che le funzioni siano delegate a chi conosce meglio il territorio?

A chi il compito di riorganizzare la sanità in una regione che ha esigenze diverse, se non addirittura uniche?

Tutti noi riuniti in questo Consiglio dobbiamo capire quale forma deve prendere l’autonomia in Basilicata.

Quali sono le materie di nostro interesse, e per nostro intendo di tutti i cittadini lucani”.

 Ciò che ne risulta è che le Regioni che affrontano il tema dell’autonomia da tempo, come Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, hanno già affrontato ampiamente l’argomento (famosi sono i loro referendum da una parte e le iniziative regionali dall’altra), e quindi ne conoscono le potenzialità e i benefici concreti”.

Il regionalismo differenziato, oltre ai grandi temi come la salute, l’ambiente e l’acqua, può dare nuovi stimoli ed opportunità alle nostre comunità.

Un piccolo Comune del Nord seppur diversamente, affronta le stesse criticità di un piccolo Comune del Sud.

Il senso civico politico va scemando e il ruolo dei sindaci dei piccoli Comuni non è più ambito perché poco gratificante, con guadagni al di sotto dell’impegno richiesto.

A seguire la perdita della partecipazione dei cittadini alla vita sociale e un graduale collasso delle piccole comunità, diffuse in tutta Italia.

I benefici del regionalismo differenziato sono reali a condizione che il tema sia affrontato con precisione e competenza.

Il nostro dovere è, e dovrà sempre essere, quello di perseguire gli interessi dei cittadini e del nostro territorio.

La nostra Regione è unica nel panorama italiano, le nostre risorse sono le più ambite d’Italia e le più richieste.

A voi il compito di tracciare la linea di chi può goderne maggiormente i benefici dopo tanti anni.

Vi invito a studiare e ad approfondire nel dettaglio tutte le potenzialità di una Basilicata più forte e autonoma nelle materie strategiche.

Gli obiettivi da perseguire sono: maggiore efficienza ed equità, nel rispetto dei limiti dei principi fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato, come enuncia l’art.117.

Auspico che il processo di autonomia regionale differenziata si risolva con una nuova riorganizzazione, che porti la Basilicata a riacquisire il potere decisionale in materie che strettamente la riguardano”.