Frana di Maratea: “nessuna squadra speciale è ancora intervenuta, solo due operai e un camioncino visitano giornalmente il Castello. Siamo a rischio fallimento”! La denuncia

Si torna a parlare di Maratea.

Europa Verde non è convinta di come sembrano procedere i lavori.

Chiappetta scrive in proposito:

“𝐂𝐫𝐢𝐬𝐢 𝐝𝐢 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐭𝐞𝐚: 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐏𝐫𝐞𝐟𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐯𝐨𝐜𝐚 𝐢𝐥 𝐭𝐚𝐯𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞, 𝐬𝐮𝐥 𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐟𝐫𝐚𝐧𝐚 𝐝𝐮𝐞 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐢 𝐞 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐦𝐢𝐨𝐧𝐜𝐢𝐧𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐧𝐭𝐢𝐞𝐫𝐞, 𝐧𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧𝐚 𝐚𝐬𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐬𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐬𝐭𝐫𝐨𝐜𝐮𝐜𝐜𝐨 𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐛𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐭𝐫𝐞𝐧𝐢 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐞̀ 𝐚𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐪𝐮𝐢𝐧𝐝𝐢𝐜𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐨.

Un altro anno di propaganda Politica senza contenuti, e Maratea avrà bisogno di un piano per la ricostruzione strutturale economica.

Il Prefetto Campanaro convoca per il 22 marzo un ulteriore tavolo per la sicurezza portuale, dopo che le Imprese di pesca avevano segnalato ulteriormente lo stato di abbandono del molo nord.

Il Sindaco Stoppelli e l’Assessore Merra, avevano preso impegni precisi al tavolo prefettizio dell’otto febbraio, ma degli interventi propedeutici al ripristino del minimo livello di sicurezza del molo nord neanche l’ombra.

Sul fronte frana di Castrocucco, dopo quindici giorni dei quaranta previsti per le operazioni di disgaggio, neanche una pietra è venuta giù, nessuna squadra speciale di intervento è ancora intervenuta, solo due operai e un camioncino visitano giornalmente il Castello.

Nessuna assistenza promessa alle frazioni colpite è stata programmata, le richieste del Comitato di Iniziativa Cittadina completamente disattese, nessun nuovo collegamento navetta dalle stazioni e per la stazioni.

La campagna elettorale del centro destra Regionale e locale è già pienamente attiva, a pagarne le spese sono le comunità che vengono continuamente prese in giro.

Per Maratea c’era bisogno di un Commissario per l’emergenza, bisognava godere di poteri speciali e di economie speciali, oggi sul cantiere di Castrocucco dovevano lavorare un numero di maestranze adeguato, le criticità idrogeologiche del monte Serra dal lato di Marina dovevano essere affrontate da un’altra squadra operativa.

Per il Porto doveva essere immediatamente deciso un cambio di passo nello sfruttamento delle risorse dedicate alla riqualificazione portuale, rinunciando alle lavorazioni di arredo e prediligendo la sicurezza del molo nord,

Le imprese turistiche che rischieranno la sopravvivenza dovevano essere garantite da un adeguato piano ristori, le comunità colpite dovevano essere assistite da un programma di servizi di base aggiuntivi.

Nulla è stato predisposto, nulla è visibilmente adeguato, Maratea è a rischio fallimento e molti lo vogliono negare”.