“IL NUOVO PIANO DI ACQUEDOTTO LUCANO FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI!” A DIRLO…

La Femca (Federazione energia, moda, chimica ed affini) Cisl contesta il nuovo piano di riorganizzazione presentato da Acquedotto Lucano.

Il segretario generale Francesco Carella ha spiegato:

“Il piano fa acqua da tutte le parti, in Acquedotto Lucano da troppo tempo si naviga a vista, ne sono la dimostrazione i cinque piani industriali presentati in cinque anni e addirittura tre nell’ultimo anno.

Siamo di fronte a una situazione gestionale che è diventata insostenibile e mortificante per i lavoratori.

I vertici di Acquedotto Lucano vorrebbero adottare una sorta di schema a ‘piramide capovolta’  andando a ledere i diritti e le aspettative di quei lavoratori che con abnegazione, responsabilità e sacrifici hanno cercato di portare acqua al mulino di Acquedotto Lucano”.

Per la sigla sindacale:

“Il nuovo modello organizzativo consentirebbe la possibilità ad alcuni dipendenti privilegiati di poter fare il doppio e triplo salto economico e normativo senza tenere conto delle competenze, dei meriti, delle professionalità consolidate, dei trascorsi lavorativi e dei rispettivi curriculum”.

In un documento la Femca Cisl denuncia una situazione di totale caos:

“con molti dipendenti che vengono destinati alle più disparate e inspiegabili attività che nulla hanno a che fare con i loro profili.

Per non parlare del continuo avvicendamento di dirigenti che puntualmente, al loro insediamento stravolgono, l’operatività degli uffici, a tutto svantaggio dell’efficacia e dell’efficienza dell’azienda e della qualità ed economicità del servizio offerto ai cittadini”.

Per il segretario Carella:

“La situazione in Acquedotto Lucano è figlia di una visione politica miope che rischia di strozzare ogni prospettiva di crescita della società.

Acquedotto Lucano avrà un futuro solo sarà in grado di valorizzare il merito e le sue professionalità e se terrà fuori la politica dalle strategie aziendali”.