Potenza, stabilizzazione per le platee ex TIS e RMI: ecco la proposta

In data odierna la USB Basilicata ha inviato una propria proposta di stabilizzazione per le platee ex TIS e RMI, nonché la richiesta di aumento dell’importo dell’assegno e l’applicazione dei diritti essenziali giá riconosciuti dalla normativa di riferimento e disattesi nell’applicazione pratica da parte di ARLAB e regione Basilicata:

“La scrivente O.S. aveva inviato già dall’inizio dello scorso marzo una proposta di stabilizzazione per  i lavoratori appartenenti alle platea TIS e RMI  chiedendo  ai sindaci ,ai consigli comunali, ai  gruppi consiliari regionali ai  parlamentari lucani di impegnarsi ognuno per le proprie competenze per rendere operativo il piano di occupazione e stabilizzazione presentato nella proposta e che qui si ripropone ampliato in riferimento anche alla emanazione della legge n. 44 del 22 aprile 2023 sulle ulteriori norme e tempi per la stabilizzazione del personale precario della pubblica amministrazione.

Chiediamo in premessa che venga costituita e fissata  la platea storica così come oggi data, facendo riferimento ai soggetti individuati al 1 luglio 2022,  uscendo fuori dalla verifica del mantenimento dei requisiti e inserendoli in un programma di assunzione con la prosecuzione presso gli enti nelle mansioni attualmente espletate nell’attesa che nell’ambito del cronoprogramma concordato con l’amministrazione regionale e gli enti utilizzatori si possa procedere con le assunzioni.

In questo periodo verrà riconosciuto direttamente ai lavoratori oltre all’assegno di 550/580 euro un bonus supplementare di  300 euro al mese per l’accesso ai  servizi che possano garantire un miglior inserimento sociale ai nuclei familiari dei lavoratori interessati.

La spesa di 3.000.000 di euro risulta già stanziata per il medesimo scopo ma vanno  immediatamente modificate le delibere regionali n.375 e 388 del 22 giugno 2022 e quindi la conseguente cancellazione dell’avviso ARLAB che ha destinato l’acquisto di detti servizi presso le cooperative che si sono candidate a fornirli.

Come va soppressa la previsione dell’utilizzo dei lavoratori in progetti di tirocinio formativo presso le stesse imprese del terzo settore.

Sempre in riferimento alla modalità di prosecuzione come previsto dall’ art. 26 del decreto legislativo 150/2015 dovrà essere riconosciuto il diritto al riposo retribuito e  i lavoratori saranno impegnati nel limite massimo di orario settimanale corrispondente alla proporzione tra il trattamento stesso e il livello retributivo iniziale, calcolato al netto delle ritenute previdenziali ed assistenziali, previsto per i dipendenti che svolgono attività analoghe .

Sempre secondo il dettato del suddetto articolo 26 verrà retribuita l’assenza per malattia considerato che per i soggetti utilizzati in lavori di pubblica utilità non in continuità lavorativa il diritto alla stessa prestazione viene riconosciuto

La nostra richiesta di stabilizzazione parte dalla rivendicazione del riconoscimento di aver espletato lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, con il rispetto dei  doveri propri della subordinazione, che tale condizione è stata riconosciuta meritevole di un intervento di stabilizzazione da parte della normativa prevista all’art 1 commi 292-296 della legge 178/2020  e dalle recenti integrazioni e modifiche temporali apportate della legge 44/2023.

Chiediamo che si prenda atto  dei tanti lavori che vengono da anni forniti gratuitamente dai percettori di sostegno al reddito, lavori svolti in sostituzione dei dipendenti che strutturalmente mancano o che negli anni sono andati in pensione, la cui spesa è sparita dai bilanci comunali e dalle piante organiche degli stessi.

Ai sindaci chiediamo che individuino le necessità assunzionali e la copertura dei servizi da rendere alla cittadinanza in un’ottica di internazionalizzazione degli stessi, che sospendano concorsi e selezioni di personale anche con progetti di collaborazione occasionale o Co.Co.Co, senza aver prima avviato avvisi di ricognizione e stabilizzazione mediante evidenza pubblica riconoscendo e riconducendo il servizio comunque prestato a quello di  lavoro subordinato di fatto..

Va avanzata la richiesta alla funzione pubblica di estendere  anche a questa platea la normativa già prevista per i lavoratori socialmente utili della possibilità per i comuni di assumerli in deroga sino all’anno 2026 in qualità di lavoratori sovrannumerari ,alla dotazione e al piano di fabbisogno del personale previsti dalla vigente normativa. Vanno inoltre previsti specifici contributi di spesa  per favorirne l’assunzione da parte dello Stato o dalla regione.

Dall’ esame dei dati forniti dallo stesso assessorato risulta che 663 addetti risultano impegnati in servizi riconducibili a lavori di messa in sicurezza del territorio e manutenzione del verde, 113 sono impegnati nella  raccolta e gestione dei rifiuti, 351 in  servizi di carattere sociale, 169 nella  gestione di musei e biblioteche, 217 nei servizi di custodia e sorveglianza nelle scuole, altri 356 nelle  mansioni amministrative dei comuni.

In base a questo esame  partendo dai servizi realmente espletati si chiede l’avvio  di un piano di stabilizzazione, partendo   immediatamente con l’avvio al lavoro di almeno i 663 lavoratori addetti ad opere di salvaguardia e messa in sicurezza del territorio  presso il consorzio di Bonifica della Basilicata.

Per i lavoratori dipendenti da enti ministeriali(386) chiediamo siano emanati specifici  concorsi  presso i ministeri competenti con contratti di lavoro a tempo indeterminato così come già fatto con il concorso riservato a 1956 tirocinanti pubblicato nella Gazzetta ufficiale n 28 del 8.4.2022, riconoscendo in toto il servizio comunque prestato  al fine del raggiungimento dei 36 mesi di servizio per l’applicazione della  legge Madia.

Nell’ambito della nuova rete territoriale dei servizi socio sanitari andrebbero individuati i posti disponibili per i 351 soggetti impegnati in servizi di utilità sociale.

Per i 113 addetti alla raccolta e gestione dei rifiuti si potrebbe procedere con l’affidamento dei servizi ad ACTA Spa, cui i comuni potrebbero consorziarsi per una gestione in house.

Comunque per questi posti e comunque per altri che potrebbero essere individuati all’interno degli enti sub regionali chiediamo che  si apra un tavolo di confronto con la presidenza la Giunta e gli enti  interessati per la verifica delle capienze organiche e delle figure necessarie, prevedendo anche l’organizzazione di  eventuali percorsi di formazione vincolati alla   assunzione stabile presso gli stessi enti.

Per almeno i 356 lavoratori che effettuano mansioni di carattere amministrativo nei comuni e per i soggetti che non trovassero collocazione in enti alternativi alle amministrazioni comunali ci deve essere l’impegno degli enti utilizzatori al completo assorbimento nella dotazione organica.

A prescindere da qualsiasi proposta, bisogna prendere atto che questa condizione lavorativa ,per come si è strutturata negli anni , viola pesantemente i più basilari principi di costituzionalità, rendendola una vera e propria emergenza sociale e che come tale va affrontata e risolta immediatamente.

L’approvazione del nuovo bilancio regionale è il momento per cominciare a quantificare e verificare le poste in bilancio messe sia per consentire l’avvio del piano assunzionale che per coprire il periodo di tempo necessario al completamento del cronoprogramma con stanziamenti in bilancio che tengano conto dell’aumento del costo della vita e dei crescenti livelli di inflazione”.